Consiglio Regionale di Basilicata, si discute del dimensionamento scolastico
Il dimensionamento scolastico oggetto della discussione odierna è il risultato della applicazione di quanto previsto dalle linee guida varate dalla Regione Basilicata nel settembre 2011 che a sua volta ha dovuto recepire i contenuti della legge 111/2011 che ha imposto come noto ulteriori tagli e sacrifici alla scuola pubblica.
Il provvedimento del governo Berlusconi ha previsto un ulteriore accorpamento di plessi distanti tra loro chilometri o difficili da raggiungere per ragioni di traffico,l’oggettiva difficoltà di gestire scuole della fascia dell’obbligo di mille alunni, divisi in più plessi, un vero colpo di grazia al sistema di istruzione statale, già provato da anni di tagli e interventi dissennati. Provvedimento che se applicato rigidamente rischiava di pregiudicare l’ordinato funzionamento delle scuole con particolare riferimento nel nostro mezzogiorno nonché il raggiungimento delle loro finalità istituzionali.
Quindi bene ha fatto la regione Basilicata unitamente ad altre regioni a sollevare dubbi sulla costituzionalità del provvedimento che in qualche modo espropria la competenza delle regioni in materia di diritto allo studio e in particolare la programmazione della rete scolastica sul proprio territorio.
Giudizio positivo sulle scelte fatte dalla Regione che in attesa della pronunzia della Suprema Corte, al fine di attenuare le conseguenze del provvedimento legislativo ha individuato criteri di elasticità che hanno consentito alla nostra provincia di graduare l’applicazione della norma nell’arco del triennio 2012/2015 e di considerare il parametro mille alunni quale media regionale, così come richiesto sia dai dirigenti scolastici sia dalle organizzazioni sindacali.
La relazione che accompagna la proposta dell’Assessore conferma la coerenza con quanto prescritto dalle linee guida regionali e ritengo che abbia tenuto conto adeguatamente dei pro e dei contro delle varie proposte avanzate durante le consultazioni a livello provinciale. La proposta di dimensionamento scolastico presentata è scaturita da un processo trasparente di partecipazione e di concertazione con tutti i soggetti interessati che a stragrande maggioranza hanno ritenuto la più idonea per rispondere al meglio alle esigenze dei territori, delle famiglie ed in particolare agli utenti del servizio scolastico.
Il dimensionamento relativo ai comuni della provincia individuati negli ambiti Pois Metapontino e collina materana e Bradanica medio basento definito unitamente ai sindaci dei comuni interessati e dai dirigenti scolastici hanno tenuto conto di una serie di fattori (dalla distanza tra i comuni interessati al dimensionamento, alla organizzazione della rete viaria, alla edilizia scolastica presente sul territorio, alla caratteristiche demografiche, orografiche, economiche e socio culturali del bacino di utenza), privilegiando quegli accorpamenti che meglio possano garantire la pluralità della scelta formativa sul territorio.
Per quanto riguarda il comune di Matera credo ci sia poco da aggiungere a quanto emerso nei lavori della Commissione. L’ulteriore tempo concesso per addivenire ad una proposta di dimensionamento condivisa da tutti –amministrazione comunale compresa – non ha prodotto alcun risultato positivo. Alla fine ha prevalso anche per il comune di Matera il buon senso approvando la proposta elaborata dalla Provincia ( che alcuni settori della maggioranza avrebbero voluto emendare) proposta che a parere del gruppo dell’Italia dei Valori meglio risponde alle esigenze e ai bisogni delle istituzioni scolastiche cittadine.
Michele Paterino – Consigliere Provinciale IDV