Consiglio regionale lucano non vota mozione sull’autonomia differenziata
“La decisione di non votare la mozione sull’autonomia differenziata, di cui ci siamo fatti promotori, è un’occasione mancata per dare al tema quel profilo di democraticità che finora non ha avuto”. Così i segretari generali di Cgil Cisl Uil di Basilicata, Angelo Summa, Enrico Gambardella e Carmine Vaccaro, all’indomani della seduta del Consiglio regionale. “È utile ricordare che nei giorni scorsi – commentano i leader di Cgil Cisl Uil – abbiamo inviato al presidente della giunta regionale e a tutti i gruppi consiliari un documento in cui si sollecitava l’apertura di una discussione sul tema cruciale dell’autonomia differenziata con la richiesta di approvare una mozione che impegnasse il governo nazionale su alcuni punti da noi considerati cruciali”.
“Prendiamo atto, non senza rammarico, che con il voto contrario dei gruppi di maggioranza – continuano Summa, Gambardella e Vaccaro – la massima assise democratica della regione ha deciso di rinviare sine die il confronto richiesto a gran voce e in maniera bipartisan dalle organizzazioni sindacali, allarmate da un disegno contro-riformatore che va a incidere pesantemente nel cuore stesso della Costituzione con un negoziato di natura pressoché privatistica tra governo e Regioni interessate; negoziato che si è finora distinto per opacità e assenza di confronto. Ci preoccupa, in particolare, questo atteggiamento rinunciatario dell’esecutivo regionale e della maggioranza consiliare che mal si concilia con il proposito di tutelare innanzitutto gli interessi della popolazione lucana. C’è il serio rischio che, insistendo su questa linea inspiegabilmente attendista, la discussione da noi auspicata e più volte sollecitata finisca per tenersi a giochi già conclusi”.
“La mozione promossa da Cgil Cisl Uil, lungi dall’avere impropri obiettivi politici, tanto da essere stata sottoposta a tutti i gruppi del Consiglio e allo stesso presidente Bardi, proponeva un percorso trasparente per impegnare il governo nazionale affinché i progetti di autonomia differenziata non si traducano in un salasso economico e sociale a danno delle regioni meridionali, già fortemente penalizzate in questi anni in termini di spesa pubblica, come evidenziano le puntuali ricerche della Svimez. Si chiedeva in particolare alla giunta regionale – spiegano i segretari di Cgil Cisl Uil – di intervenire sul governo a tutela dei principi solidaristici e perequativi di unità nazionale; per garantire maggiori risorse nei territori in ritardo di sviluppo e in cui permane un gap infrastrutturale; per definire i livelli essenziali delle prestazioni e i relativi fabbisogni standard; per mantenere la centralità del contratto nazionale contro ogni ipotesi di gabbie salariali; infine, per assicurare un reale coinvolgimento del Parlamento e delle autonomie locali sui progetti di autonomia differenziata. Noi non siamo contro l’autonomia differenziata: siamo contro e contrasteremo in maniera democratica ogni disegno teso a smantellare l’unità dello stato sociale e dei diritti”, concludono Summa, Gambardella e Vaccaro.