Alla scadenza del suo primo mandato, dopo gli anni di commissariamento dell’Ente Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, l’ancora in carica Domenico Totaro ha presentato i risultati degli anni di presidenza dell’Ente medesimo, nell’ambito della Conferenza stampa che si è svolta giovedì 24 agosto 2017, nella Sala Bramea del Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità della Regione Basilicata, a partire dalle 10.30. Sono stati anni di intensa attività che hanno visto la struttura dell’Ente Parco impegnata nell’elaborazione di progetti più prettamente legati al monitoraggio ambientale e alla tutela delle valenze naturalistiche di quest’area della Basilicata, ma anche di sensibilizzazione delle comunità locali sui temi dell’educazione ambientale, di impegno sulle azioni della Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS) e sulle strategie di valorizzazione delle peculiarità agroalimentari, culturali ed archeologiche, sia in Italia che all’estero.
Dalla sua nascita ad oggi l’Ente Parco, oltre a dotarsi di un suo Statuto e solo nel 2015 del suo Consiglio Direttivo, ha normato una serie di ulteriori regolamenti al fine dello svolgimento corretto di alcune attività umane all’interno dell’Area protetta in possesso di
una grande ricchezza, oltre che sensibilità, ambientale e naturalistica. Tra i più importanti vi sono: il regolamento per la disciplina delle attività ludiche-sportive dell’invaso del Lago di Pietra del Pertusillo; la disciplina per l’attività sportiva di volo libero con velivoli privi di motore (deltaplano e parapendio); il regolamento per l’istituzione dell’albo dei selecontrollori, per il controllo pianificato e coordinato del cinghiale; le prime indicazioni di pesca nelle acque del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano; il regolamento ‘ristoro danni da fauna’; il regolamento per la concessione di patrocinio, contributi ed ausili economici. Un accenno va senz’altro alla creazione del SIT (Sistema Informativo Territoriale), grazie al quale l’Ente Parco dispone di un quadro conoscitivo ricco e
puntuale del vasto patrimonio di risorse, immediatamente propedeutico alla definizione delle strategie di sviluppo del Parco.
In merito a queste ultime e agli strumenti di pianificazione di cui l’Ente Parco si sta dotando, nell’ultimo periodo è impegnato nell’elaborazione complessa del Piano del Parco e del suo Regolamento, strumenti fondamentali per la gestione dell’area territoriale che dovranno raccordarsi con gli strumenti di pianificazione regionali e provinciali, in corso di predisposizione o già approvati. L’attività di redazione di questo fondamentale documento programmatico, potrà inoltre avere come esito la richiesta di ridisegno del perimetro di riferimento dell’area in questione, in modo da poter risolvere le criticità che sono già note o che eventualmente verranno messe in evidenza dall’elaborazione del Piano stesso. Contemporaneamente, su delega della Comunità del Parco, si sta elaborando il PPES (Piano Pluriennale Economico e Sociale), da integrare strettamente con il Piano del Parco.
Essendo un’Area protetta anomala, perché i suoi confini sono adiacenti ad importanti giacimenti petroliferi, la sua struttura ha avuto da subito un’attenzione particolare per l’ambiente e la sua tutela. Tra i progetti di monitoraggio ambientale più importanti, i cui dati saranno consultabili a breve sul portale dell’Ente Parco, se ne citano solo alcuni tra gli ultimi: il progetto Security dedicato all’attività di controllo e monitoraggio visivo ed ambientale sul corretto funzionamento delle condotte per il trasporto a distanza di
idrocarburi in area Parco. Un lavoro attento di prevenzione e attenzione sulla già nota presenza di infrastrutture collegate agli insediamenti produttivi. Si sta portando avanti il progetto SIMBA, Sistema Integrato di Monitoraggio dei Bacini Idrografici nell’area del Parco ed infine si cita il progetto di Telemonitoraggio ambientale, concernente nello studio ed implementazione di metodologie scientifiche per il monitoraggio integrato dello stato di salute della copertura forestale e vegetazionale della medesima. E sempre in tema di natura e ambiente, l’Ente Parco ha cofinanziato alcuni Life, come il LIFE ASAP (Alien Species Awareness Program, LIFE 15 GIE/IT/001039), progetto promosso da ISPRA in collaborazione con Federparchi, Legambiente, Regione Lazio, Università di Cagliari, Nemo S.r.l. e Unicity S.r.l. E’ cofinanziato dalla Commissione Europea attraverso il programma LIFE, con il contributo del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e dei Parchi nazionali Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, Arcipelago Toscano, Aspromonte e Gran Paradiso. Si tratta di un progetto di formazione, informazione e comunicazione che ha lo scopo di ridurre il tasso di introduzione di specie aliene invasive e contenerne gli impatti sul territorio italiano attraverso: i) l’aumento della consapevolezza dei rischi legati alle invasioni biologiche, ii) l’adozione di comportamenti responsabili, iii) una corretta ed efficace attuazione del Regolamento Eu 1143/14 da parte dei soggetti istituzionali che ne sono responsabili.
Il Parco ha avuto in questi anni un’attenzione particolare e privilegiata per i progetti di conservazione della biodiversità faunistica e floristica. In linea con la Direttiva ministeriale (Cap.1551), ha portato avanti diversi studi cofinanziati dal Ministero dell’Ambiente e realizzati in partnership con altre Aree protette nazionali (l’elenco si trova nell’allegato al comunicato stampa).Nel 2017 il Parco ha aderito al progetto di liberazione di 2 esemplari di capovaccai, specie in via di estinzione che nidifica nel suo territorio, in collaborazione con Federparchi, Ispra e CERM (Centro Rapaci Minacciati). In seguito alla nascita di Federparchi Basilicata e con l’impegno della presidenza del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, di recente si è giunti ad un traguardo
importante: l’istituzione dell’Ufficio Parchi. Federparchi Basilicata è oggi uno dei soggetti istituzionali del Comitato di Sorveglianza del PSR e del POR per la programmazione dei nuovi fondi comunitari 2014/2020, riuscendo ad ottenere misure di finanziamento e bandi specifici per il sistema dei Parchi della Basilicata (Bandi PSR 2014/2020 e Progetto InGreenPaf).
Nell’ambito più strettamente infrastrutturale e collegato alla necessità di rendere quest’area fruibile a tutti gli appassionati, in questi anni, è stata realizzata un’ampia rete sentieristica denominata “Segni e Percorsi nel Parco”, che permette ai visitatori di immergersi completamente nella natura del Parco e percorrerlo a piedi. Sono state realizzate, inoltre, ben 5 Aree per la sosta dei camper dislocate sull’intero territorio dell’Area protetta. Attraverso l’indizione di due bandi, si è giunti anche alla costituzione dell’Associazione delle Guide Ufficiali ed Esclusive del Parco. Le 30 guide presenti, dopo un’intensa attività di formazione, oggi sono in grado di accompagnare il visitatore, di fornirgli informazioni dettagliate, di renderlo entusiasta di trovarsi nell’Area protetta lucana. E rimanendo in tema di promozione e fruizione, molti sono stati i progetti implementati. Per rendere l’area sempre più accattivante ed anche per meglio comunicarla sui suoi canali di comunicazione sono stati realizzati: l’ebook dal titolo “Il parco che non ti aspetti”, i video in 3D “Discover the Park” e “Basilicata 4K” ed altri numerosi strumenti multimediali, che hanno fatto da supporto ai percorsi di educazione ambientale rivolti alle scuole. Oltre a tutto il materiale promozionale cartaceo che accompagna il viaggio nel Parco. Nuove strategie di comunicazione sono state pensate per promuovere le risorse naturalistiche, storico-culturali, paesaggistiche ed agroalimentari dei 29 borghi del Parco.
Il primo Piano di comunicazione a firma del Prof. Alliegro è stato approvato e pubblicato nei primi anni di mandato del presidente Domenico Totaro, ispirando nuove forme di promozione sempre più strutturate. Tra queste l’importante portale “In Vacanza nei
Parchi”, i punti informativi, la rivista online, l’attivazione della comunicazione sul web, la newsletter, gli eventi ambientati in molte città d’Italia e nei borghi del Parco come “Expo&Territori”- in occasione della Fiera Internazionale di Milano ‘Expo 2015’ – e “NaturArte. Sui sentieri dei Parchi della Basilicata”, ideato in collaborazione con le Aree protette regionali e nazionali (Parco Nazionale del Pollino, Parco Regionale della Murgia Materana, Parco Regionale di Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane). All’interno della Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS) è stato inserito un asset più specificatamente culturale, nell’ambito di cui si sono svolte alcune iniziative e approfondimenti dedicati alle emergenze archeologiche, storiche ed architettoniche del Parco. Molto significativa è stata la partecipazione a ‘TourismA’ – il Salone Internazionale dell’Archeologia di Firenze, finalizzato a promuovere le valenze archeologiche di estremo pregio, presenti in particolar modo nei comuni di Grumento Nova, Tito, Armento ed Anzi.
Di recente, il Parco ha aderito alla Mostra promossa dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare dal titolo “A passi di Biodiversità”, avendola ritenuta un’azione fondamentale per sensibilizzare la comunità lucana sul patrimonio naturalistico, ambientale e di biodiversità di quest’area della Basilicata. Interessante è anche il percorso intrapreso per la creazione de “Il Paniere del Parco” sulle valenze agroalimentari che trovano la loro produzione in particolare nell’area della Valle dell’Agri. Alcuni eventi significativi sono stati dedicati alla promozione dei prodotti ad indicazione geografica protetta (IGP) che sono il Fagiolo IGP di Sarconi ed il Canestrato IGP di Moliterno e ai Vini DOC “Terre dell’Alta Val d’Agri”. A questo proposito, si ricorda l’iniziativa dal titolo “Siamo quello che mangiamo”, tenutasi presso l’Auditorium San Fedele di Milano per far conoscere ai ristoratori milanesi la bontà del pregiato prodotto lucano.
“Siamo partiti con in mano una semplice cartina geografica che definiva i confini più o meno frastagliati di un’area. Il Parco non esisteva”, ha dichiarato il presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Domenico Totaro. “In questi anni, con i miei uffici, ci siamo impegnati per trasferire alle comunità locali, in primis, il concetto di Area protetta e quanto questa possa divenire volano di sviluppo per i territori interessati, dato il grande patrimonio naturale, di biodiversità e culturale da cui è interessata” ha aggiunto Totaro. “Il percorso è stato irto, faticoso, ma credo che tanto è stato fatto. Occorre continuare sulle linee guide tracciate in tema di tutela ambientale, ma anche di valorizzazione e fruizione di questa meravigliosa area della Basilicata. Notevole è stato l’impegno della presidenza del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, condotta sempre in modo onesto e trasparente, per perseguire l’obiettivo principale: creare dal niente un’Area protetta che, con tutti i limiti che ancora possiede, oggi diventa la base fondamentale da cui partire per sviluppare progetti di crescita del territorio e delle comunità che lo abitano ”, ha concluso il presidente.