Continua la protesta dei lavoratori del ‘Don Uva’
“Il giudice fallimentare del tribunale di Trani valuterà a breve la questione Don Uva, dove i dipendenti non ricevono lo stipendio, ormai da settembre. Dietro le manifestazioni di protesta, non ci sono semplicemente dipendenti, ma ci sono uomini e donne, padri e madri di famiglie, in alcune circostanze marito e moglie che lavorano nella stessa struttura e che da settembre non riescono a portare a casa il ‘pane quotidiano'”. E’ quanto dichiara la responsabile regionale al welfare e politiche sociali dell’UGL Basilicata, Avv. Giuditta Lamorte.
Per la sindacalista, “la protesta del Don Uva è qualcosa di più di una protesta di lavoratori, è la protesta delle famiglie, del tessuto sociale cittadino e lucano, è la protesta di quanti nel Don Uva sono ricoverati: la crisi aziendale non può’ e non deve tradursi in un astratto ‘piano di risanamento’. Quanti, ancora oggi, nonostante la neve sono sul tetto dell’azienda chiedono certezze, affinché la dedizione mostrata nel loro operato venga riconosciuta, non solo a livello economico, ma anche sociale. Per l’UGL – prosegue Lamorte – esistono diritti fondamentali e inviolabili dell’individuo ed esiste l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge ed è di fondamentale importanza che, tra le soluzioni possibili al problema, si tengano in debita considerazione le proposte di imprenditori privati e non solo del pubblico, affinché lavoratori ed imprenditori possano trovarsi uniti in un’unica istanza: far crescere la nostra regione e la nostra economia. Parafrasando Adam Smith – conclude la leader dell’UGL -, è importante che l’individuo venga lasciato libero di perseguire il proprio interesse in ogni campo dell’esistenza umana, dal momento che “ogni uomo è certamente, da ogni punto di vista, più capace e più adatto di ogni altra persona a prendersi cura di se stesso”.