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Continua l’iniziativa per le spiagge pulite nel Barese

Una media di 705 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia lineare, quasi la metà (il 40,2%) rispondenti a cinque tipologie di oggetti (mozziconi, pezzi di plastica, tappi e coperchi in plastica, materiali da costruzione e demolizione e stoviglie usa e getta in plastica). È questo uno dei risultati del monitoraggio fatto da Legambiente su 33 spiagge di dodici regioni della Penisola, per un totale di 179mila metri quadri monitorati, dove sono stati raccolti e catalogati 23.259 rifiuti, che ha utilizzato per la prima volta anche il Clean Coast Index (CCI), indicatore utile per determinare il “grado di pulizia” delle spiagge in modo immediato e oggettivo, basato sulla densità dei rifiuti presenti nelle aree campione monitorate e utilizzato a livello internazionale.

A preoccupare, sottolinea il rapporto Beach Litter, è il dato specifico sui prodotti in plastica monouso banditi dalla direttiva europea Single Use Plastics (Sup), in vigore in Italia dal 14 gennaio 2022, e che insieme alle reti e attrezzi da pesca e acquacoltura, rappresentano ancora il 56,3% del totale dei rifiuti monitorati nel 2024, con un andamento dal 2014 a oggi che non sembra mostrare segni di riduzione importanti.

Consapevoli di queste informazioni i volontari de La Via della Felicità di Barletta, attivi da anni sul territorio pugliese, hanno deciso di continuare l’iniziativa per le spiagge pulite, organizzando ancora interventi domenicali di raccolta rifiuti sulla litoranea barlettana. Ignazio Gianfrancesco, responsabile del gruppo di volontari, vuole sottolineare le parole dell’umanitario L. Ron Hubbard, autore della guida al buon senso La Via della Felicità, da cui prende ispirazione l’iniziativa: “Ci sono molte cose che le persone possono fare per aiutare a prendersi cura del pianeta. Si inizia con l’impegno personale. Si prosegue suggerendo agli altri di fare altrettanto. L’Uomo ha raggiunto la capacità potenziale di distruggere il pianeta. Ora deve essere portato al punto di essere in grado di salvarlo e di agire per farlo. Dopotutto è il posto in cui viviamo.”

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