Continuano gli incontro itineranti della delegazione lucana di Fratelli d’Italia/AN
Continuano i nostri incontri itineranti sul territorio lucano, così come continua l’impegno a favore della buona politica e delle comunità.
Siamo stati ospiti, nella serata di giovedì scorso, di un convegno organizzato a Calciano – comune della collina materana – da alcune associazioni locali, in cui i dirigenti di Sviluppo Basilicata S.p.A. (la società in house che vede la Regione Basilicata quale unico azionista) hanno voluto esporre la propria attività e le varie opportunità finanziarie rivolte al mondo imprenditoriale. Evento a cui hanno preso parte cittadini, istituzioni locali e regionali.
Premettiamo di non essere contrari a strumenti che aiutino, in un certo senso, la nascita e la crescita di realtà lavorative. Ma non possiamo esimerci dal fare alcune considerazioni in merito alle misure politiche portate avanti a livello Regionale.
Come più volte richiamato anche dal nostro Consigliere regionale, Gianni Rosa, l’impresa è l’unico motore di sviluppo reale. Il dato del saldo delle imprese lucane dimostra che – in una delle Regioni più “vecchie” e meno popolate d’Italia (e che si appresta a perdere circa 100mila abitanti entro il 2034) – c’è un mondo giovane che non si arrende al clientelismo e che lotta per rimanere nella propria Terra.
È ai giovani, infatti, che si deve puntare. La fuga delle nuove generazioni dalla Basilicata produce ripercussioni non solo sullo stato “anagrafico” della popolazione lucana, ma anche sulla perdita di nuove professionalità e competenze. Ovviamente siamo consapevoli che il Governo regionale ritenga di combattere lo spopolamento con un’iniezione di immigrati, poiché – secondo Pittella – “il fenomeno migratorio è un’opportunità, in quanto offre nuove prospettive alle aree interne della nostra regione sottoposte a dinamiche preoccupanti di spopolamento”.
A nostro modesto parere, invece, le opportunità a favore dell’entroterra lucano sono altre eriguardano prevalentemente la sicurezza, le infrastrutture e i servizi. Tutti fattori utili allo sviluppo del territorio e al mantenimento in loco del capitale umano rappresentato dalle “menti pensanti” autoctone, ovvero all’attrazione di soggetti simili dall’esterno. Non possiamo pensare, dunque, che un aiuto finanziario possa costituire – da solo – la soluzione ai problemi legati all’imprenditoria, dunque al lavoro e alla crescita.
Diciamo questo perché, nel nostro intervento – tenutosi a latere l’assemblea e al cospetto dei consiglieri regionali Spada e Cifarelli – abbiamo chiesto esplicitamente che ai lavoratori autonomi presenti in queste zone vengano riconosciuti i servizi essenziali utili all’espletamento delle normali incombenze quotidiane. Abbiamo portato l’esempio pratico della difficoltà di ritirare una semplice “firma elettronica” presso gli uffici preposti, poiché il ritiro tramite “delega” non è ammesso. Impedimento che comporta – per i lavoratori singoli e/o monoreddito – l’abbandono della propria postazione di lavoro per recarsi personalmente in Regione, con tutti i rischi legati allo spostamento che ne conseguono (si pensi che gli uffici più vicini – Potenza o Matera – sono distanti circa 50 km).
Questo ed altri argomenti, purtroppo, sfuggono all’attenzione della classe dirigente lucana, probabilmente più attenta a mantenere in piedi il c.d. “Sistema Basilicata” che alle problematiche reali dei cittadini della Basilicata. Cercheremo di fare chiarezza sulla questione della “firma digitale”; intanto continuiamo a ritenere prioritario un intervento istituzionale che tuteli condizioni oggettive ed eguali per ciascun cittadino e per ogni territorio lucano.
Giuseppangelo Canterino – Coordinamento regionale Fratelli d’Italia-AN Basilicata