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Continuità assistenziale, lo Smi contrario al taglio dei presidi pubblici

Lo Smi -Sindacato dei Medici Italiani, è intervenuto con una nota sulle criticità del servizio di continuità assistenziale in Basilicata. “Ci preme sottolineare il ruolo insostituibile dei presidi territoriali pubblici di continuità assistenziale  in una Regione dove il servizio del 118 presenta molte aree scoperte dalla presenza del medico  nei turni e dove per interi paesi il medico della ex guardia  medica  rappresenta l’unico riferimento sanitario notturno e festivo sul territorio. – ha detto il responsabile  nazionale continuità assistenziale Giovanni Senese – Non possono essere stravolti gli air vigenti attraverso disposizioni Regionali illegittime. Siamo disponibili a dare il nostro contributo per il nuovo air della Basilicata, ma a patto che si rispetti senza colpi di mano l’Air vigente e si parta da questo per una riorganizzazione  dei presidi che preveda la presenza minima di due medici in servizio e la turnazione con riposo psicofisico degli operatori prevista dall’acn. Il rapporto 1/1170 è falsato da un’errata interpretazione al solo fine di produrre tagli perché non tiene conto che il servizio va espletato minimo con due operatori per turno.In mancanza di queste garanzie minime il tavolo di contrattazione sarà un percorso in salita per la nostra parte sindacale”.

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