BasilicataPolitica

Contratto sanità. Carbone (Fials): “Basta bugie, il Governo non ha dato nessun via libera”

Il Consiglio dei ministri del 10 aprile scorso si è limitato a far proprie le osservazioni del Mef sulle ipotesi di accordo. Ora spetta al nuovo Comitato di settore del 19 aprile rivedere il tutto. C’è quindi il tempo per una riconvocazione all’Aran di tutti i sindacati, compresi quelli che non hanno firmato la pre intesa. LE OSSERVAZIONI DEL MEF. Basta con le bugie e le ambiguità sull’iter di approvazione definitiva dell’ipotesi del contratto nazionale per i dipendenti del comparto sanità. Il Consiglio dei Ministri non ha dato alcuna via libera all’ipotesi del contratto  della sanità ma ha condiviso, invece, le valutazioni e i numerosi rilievi definiti dal MEF.
L’ipotesi del CCNL per il personale del Comparto Sanità, siglato unicamente da FP CGIL, CISL FP, UIL FPL ed FSI in data 23 febbraio u.s., rimane ormai su un binario morto. Il Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato – Ministero dell’Economia e delle Finanze – nel documento del 30 marzo 2018 ed inviato in data 3 aprile u.s. al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, ha espresso numerose valutazioni ed il Consiglio dei Ministri, nella riunione del 10 aprile 2018, esaminata l’ipotesi del CCNL del Comparto Sanità, ha espresso le osservazioni di cui all’art. 47, comma 4, del d.l.vo 165/2001 facendo proprie le valutazioni definite dal MEF.
Infine, con la nota del 10 aprile u.s., il Dipartimento della Funzione Pubblica ha inviato all’ARAN la delibera del Consiglio dei Ministri e il documento di valutazioni sull’ipotesi del CCNL definito dal MEF per i successivi adempimenti che saranno valutati, anche, da parte del nuovo Comitato di Settore Regioni-Sanità che si insedierà il 19 aprile p.v. per l’elezione del nuovo Presidente.
Solo dopo questi adempimenti che devono ricevere, necessariamente e preventivamente il nulla osta del MEF e dello stesso Consiglio dei Ministri, l’ipotesi del CCNL potrà viaggiare verso la Corte dei Conti per il previsto ed obbligatorio parere.
Per questo chiediamo che si riconvochi al tavolo contrattuale tutte le OO.SS. rappresentative e ribadiamo che spetta all’ARAN affermare la verità sull’iter attuale dell’ipotesi contrattuale. Pretendiamo la verità sui così definiti “refusi” o correzioni del testo dell’ipotesi, la verità sulle valutazioni rappresentate dal MEF, i diversi chiarimenti richiesti in assenza dei quali, come riportato dallo stesso dicastero, che: “non sussistono le condizioni per attestare le compatibilità economico-finanziaria ai fini dell’ulteriore corso dell’ipotesi del CCNL in esame”.
Valutazioni, osservazioni e richieste di chiarimenti che entrano nel merito della nuova architettura dell’ipotesi del CCNL, come le nuove tipologie degli incarichi, i fondi contrattuali. Temi specifici che non possono essere soddisfatti, unilateralmente, da parte dell’ARAN, ma che deve vedere la eventuale condivisione di tutte le parti contraenti la medesima ipotesi contrattuale.
I dipendenti della sanità non meritano questo trattamento dopo oltre nove anni di blocco contrattuale. Non è più tempo, da parte di alcune OO.SS. firmatarie dell’ipotesi contrattuale, in vista delle imminenti elezioni RSU, illudere gli oltre 500 mila dipendenti del comparto sanità dichiarando falsità anche sulla corresponsione a breve degli arretrati e gli aumenti economici.
Si abbia il coraggio di ammettere che l’ipotesi del CCNL non è solo definita “deludente” o “non dignitosa” perché siglata frettolosamente a pochi giorni dalle elezioni politiche, e che, al momento, non riesce a trovare la piena condivisione del MEF e dello stesso Consiglio dei Ministri su aspetti importanti dell’architettura della medesima ipotesi.
In tanti hanno espresso in questi giorni dichiarazioni sull’approvazione definitiva da parte del Consiglio dei Ministri dell’ipotesi del CCNL del comparto sanità, tentando di strumentalizzare i lavoratori della sanità e di discreditare chi come la FIALS non ha siglato il contratto (vedi articolo su Quotidiano Sanità).
La FIALS nel rigettare ai mittenti le illazioni e le strumentalizzazioni, prosegue la sua battaglia e chiede, nella lettera indirizzata all’ARAN, ed anche al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Ministri dell’Economia e delle Finanze, della semplificazione e pubblica amministrazione, di riaprire il tavolo contrattuale per ottenere un contratto dignitoso.
Giuseppe Carbone
Segretario Generale della FIALS

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *