Convegno a Melfi sulla ‘violenza di genere’
Una donna ogni due giorni muore ammazzata, una donna ogni 12 secondi è vittima di atti di violenza Succede in Italia, dove dal 2000 al 2012 le donne vittime di omicidio sono state 2200, una media di 171 l’anno. Dati, sconfortanti e drammatici, emersi nel corso del convegno “Violenza di genere: discriminazioni e femminicidio” organizzato a Melfi dall’Università Popolare “F. Saverio Nitti”, dalla Fidapa, dal Lions Club Melfi e dall’Ufficio della consigliera regionale di Pari Opportunità. Alla serata presente anche il Sindaco della Città di Melfi, Livio Valvano che ha sottolineato l’impegno in ambito culturale dell’Università Popolare e la bontà di simili iniziative.
Ad aprire i lavori la Prof.ssa Rosa Zinna Berardi, presidente dell’Università Popolare. “Il femminicidio si riferisce all’omicidio delle donne per mano di uomini, ma può assumere significati più generici, riferendosi a tutte le forme di discriminazione che annullano la donna nella sua identità e libertà”. I fatti di cronaca ci raccontano quotidianamente storie di ordinaria violenza, di abusi e soprusi domestici subiti da donne che, ferite nell’orgoglio e private della loro libertà di scelta, vivono nella paura. Un dato, quello della violenza tra le mura domestiche, su cui si è soffermata l’Ing. Rosa Masi, presidente del Lions Club Melfi. “Colpisce molto sapere che la violenza è la prima causa di morte in Europa per le donne, nella fascia di età tra i 16 e i 44 anni. Colpisce perché parliamo della civilissima Europa, cuore del mondo e del pensiero occidentale”. “Ma il dato che colpisce ancora di più e, che deve invitare noi tutti alla riflessione – ha aggiunto la Presidente Masi – è che la maggior parte delle violenze fisiche, verbali e psicologiche, avviene per mano di mariti, fidanzati o ex partner”. Tante le storie di giovani donne uccise nella nostra Regione, numeri impietosi di un dramma che non conosce confini, né differenze socio – culturali, tutte ricordate dalla sociologa Graziella Salvatore. La nostra sembra essere una società non adatta alle donne. Eppure le vie d’uscita esistono e sono indicate nella convenzione di Instabul ratificata dal Parlamento italiano lo scorso giugno. “Questa convenzione – ha spiegato la Dott. ssa Maria Anna Fanelli, consigliera regionale di pari opportunità – che entrerà in vigore non appena sarà adottata da altri cinque Paesi dell’Unione Europea prevede importanti novità come l’arresto per coloro che vengono colti in flagranza di reato“. Il quadro dell’attuale situazione normativa è stato delineato da Lucia Elsa Maffei, avvocato del Foro di Matera: “L’ultima legge ha introdotto, oltre all’inasprimento delle pene per i reati di maltrattamenti, violenze e stalking, degli aggravanti particolari come la relazione d’affettività”. In prima linea nella lotta al femminicidio si schiera anche il mondo dell’associazionismo, come rimarcato da Filomena D’Amelio, presidente della Fidapa di Melfi che ha poi ricordato un appuntamento importante: “Il 25 Novembre sarà la giornata nazionale contro la violenza sulle donne e la Fidapa sarà presente perché il nostro compito è lavorare per costruire una società nuova che abbia più rispetto delle donne e dei bambini e da cui sia bandita ogni forma di abuso e sopruso”.
La serata si è conclusa con la premiazione del concorso promosso nelle scuole secondarie di II grado di Melfi e dei paesi limitrofi sul tema del convegno. Gli elaborati sono stati visionati e selezionati da una giuria composta da Filomena Guidi, Gianpiero Francese, Saverio Valvano. Il primo premio, del valore di 300 euro, è andato al cortometraggio “Le scarpe rosse” realizzato da Marirosa Cutolo e Marianna Sabino del Liceo Classico “C. Levi” di Rionero in Vulture. Al secondo posto invece, si sono classificati gli alunni della classe 3^ design del Liceo Artistico “C. Levi” di Rionero in Vulture che, con il filmato “Fermati solo ad amare”, si sono aggiudicati il secondo premio di 200 euro. Targhe ricordo per le scuole vincitrici.