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Convegno a Pisticci sugli effetti della manovra finanziaria

E’ pari a 53,3 miliardi nel 2013, l’anno in cui dovrebbe essere raggiunto il pareggio di bilancio, l’entità della manovra finanziaria che investe vari settori, dalla stretta sulle pensioni al carcere per i maxievasori, dal contributo di solidarietà alle deroghe per le leggi sul lavoro, dalla Robin Hood Tax alla Spending Review. Per quanto riguarda le entrate, i contributi maggiori arriveranno dall’aumento dell’Iva (4,2 mld annui), dagli interventi sui giochi e sui tabacchi (1,5 mld annui), rendite finanziarie (circa 3 mld nel biennio 2012-2013 e 1,9 mld. nel 2014), lotta all’evasione (0,7 mld nel 2012 ed 1,6 mld negli anni successivi), riduzione delle agevolazioni fiscali (4 mld nel 2012 e 12 mld nel 2013). I tagli di spesa riguarderanno, invece, le dotazioni finanziarie dei Ministeri e la revisione del patto di stabilità interno per gli enti territoriali. Sulla manovra ed in particolare sulle ricadute che potrà avere sul territorio si è svolto un convegno, promosso nella sala consiliare di Pisticci dal locale circolo di Sinistra Ecologia e Libertà, aperto al contributi di esponenti del mondo sindacale e politico, moderatore l’avv. Eligio Iannuzziello. Unanime e accorato il grido di condanna: la finanziaria è iniqua, non tiene conto delle reali prospettive del Paese e penalizza i ceti medi e poveri. In apertura dei lavori Giuseppe Miolla, spiegando i dettagli della manovra, si è soffermato in particolare sugli sprechi e sulle scelte scellerate di un governo che non rappresenta più la nazione, invocando maggiori servizi pubblici e forme di convivenza civile. Sui mancati introiti che potrebbero pregiudicare il bilancio si è invece soffermato l’ass. al ramo del comune di Pisticci Taranto, con i contributi che potrebbero ulteriormente diminuire, per cui sarà indispensabile, per fare cassa, mettere mano al quel patrimonio comunale che comporta grossi oneri e perdite. E’ una manovra dunque iniqua sotto tutti i punti di vista, che non fa stare tranquilli, in un paese debole che non cresce e dove continuano a pagare i soliti, lavoratori, dipendenti e pensionati. Solo l’aumento dell’Iva produrrà dodici miliardi di nuove entrate senza una seria riforma fiscale. Questo il pensiero di Antonio Pepe della Cgil, che ha definito drammatica la situazione del Paese. Anche Amatulli ha parlato di scelte non condivise che penalizzano l’intero Paese e le fasce più deboli ignorando le politiche sociali e assistenziali. Per Carmine Vaccaro, segretario generale della Uil, la finanziaria è il risultato di un Paese malato con il Sud ancora più grave, dove i giovani sono senza lavoro e il territorio, seppure appetibile, manca di investimenti. Ma la finanziaria non sembra finita e se ne annuncia una nuova, come ha precisato l’ass. al bilancio del comune di Matera Rocco Rivelli, che ha definito sciagura il Patto di Stabilità. Nelle sue conclusioni, Giuseppe Di Taranto, coordinatore provinciale Sel, ha auspicato un coinvolgimento delle forze migliori in un Paese, ghiotto per gli squali della finanza e con il lavoro declassato a merce di scambio.

Giuseppe Coniglio

 

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