Convegno a Potenza su “L’Europa dell’inclusione sociale”
Il tema dell’Inclusione sociale e lavorativa per immigrati regolari, richiedenti asilo e soggetti a rischio devianza è stato trattato oggi a Potenza presso la Cappella dei Celestini nell’ambito della giornata di approfondimento “L’Europa dell’inclusione sociale. I programmi regionali e nazionali, dal Pon Legalità al Po Fse 2014 – 2020”. La Regione Basilicata ha finanziato molteplici interventi con la programmazione Fse 2014/2020 con lo scopo di ridurre il disagio delle persone in difficoltà.
“Molto è stato fatto – ha sottolineato l’Autorità di Gestione Fse 2007 –13 e 2014 – 20 – e dobbiamo far tesoro dell’esperienza maturata per costruire un processo condiviso con soggetti pubblici e privati che porti a scelte programmatiche vicine alle esigenze del territorio. Disponiamo di 73 milioni di euro ed abbiamo la responsabilità, a cominciare da me, nel dare risposte concrete ed efficaci. Creeremo un sito per condividere con tutti i soggetti le azioni da mettere in campo. Intendiamo fare una programmazione vera. Abbiamo avviato una collaborazione con il Dipartimento Salute della Regione Basilicata ed abbiamo contatti con diverse associazioni. Vogliamo e dobbiamo impegnarci per ottenere performance e risultati”.
Valentina D’Urso del Ministero dell’Interno ha posto l’accento su soccorso, accoglienza ed integrazione. “Bisogna agire – ha detto – sulle condizioni di sviluppo e sul tessuto amministrativo per contrastare la corruzione e favorire la trasparenza. Il Pon Legalità amplia la propria portata per andare sempre più incontro alle fasce deboli della società. Non ci resta che migliorare i risultati delle esperienze passate”.
La centralità del programma del Fondo sociale 2014 – 20 – è stato sottolineato nel corso del convegno – è riservata alle persone nelle diverse fasce di età, di condizione, di criticità, di bisogni, siano essi di apprendimento, di formazione, di accompagnamento al lavoro, di inclusione sociale. Un risultato importante atteso al termine del periodo di programmazione è l’aumento del numero di persone che trovano un lavoro, anche autonomo, al termine della partecipazione all’intervento e sei mesi dopo esso. La giornata ha registrato gli interventi dei responsabili di varie associazioni: Telefono Donna, Athena, Ageforma, Apofil e dei soggetti attuatori dei progetti “Vale la Pena Lavorare” e “Valore Donna”.
Buoni i risultati sinora conseguiti – ha detto nel suo intervento Pietro Simonetti dell’Organismo di coordinamento delle Politiche dell’Immigrazione della Regione Basilicata – abbiamo già programmato una serie di iniziative con progetti esecutivi per le attività formative e di accoglienza per i migranti, anche richiedenti asilo, utilizzando lo strumento del cantiere scuola per dare una prospettiva di lavoro e condizioni di vita dignitose. In Basilicata nel 2015 sono stati assunti solo nell’agricoltura almeno 25.000 migranti a partire dall’area metapontina. Al momento ospitiamo circa 1.800 richiedenti asilo di cui 100 minori non accompagnati. A questi andrà garantita l’attività formativa e relativo sbocco occupazionale. L’agricoltura, il ciclo delle costruzioni, il lavoro di cura sono i settori dove è determinante la presenza dei migranti e nel 2015 sono stati complessivamente utilizzati 45.000 lavoratori. Le risorse del Pon Legalità saranno quindi utilizzate anche per l’attuazione del protocollo contro il caporalato firmato stamattina a Roma da Regioni, Ministeri, parti sociali e terzo settore. Si tratta per la prima volta – ha concluso Simonetti – di un intervento coordinato voluto fortemente dalla Regione Basilicata e dalla Caritas nazionale”.