Convegno di Confindustria a Bari
Nel convegno biennale ‘Il capitale sociale: la forza del Paese’, organizzato a Bari dal Centro Studi di Confindustria il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi ha rilanciato la sua linea ricetta per il rilancio del Paese partendo dal capitale umano.
“Dobbiamo investire sul capitale umano per il progresso del Paese e per ritrovare la ripresa. La disoccupazione ha raggiunto livelli preoccupanti, che richiedono interventi particolarmente incisivi . Se contiamo anche la cassa integrazione abbiamo superato il 14%, la povertà è crescente e tangibile. In questi giorni abbiamo sentito da più voci l’allarme per i giovani, in particolare qui nel Mezzogiorno su cui, con rammarico, devo registrare un calo di attenzione generale”.
Squinzi, poi, ha aggiunto: “C’è tra noi imprenditori la percezione netta e diffusa della necessità di avviare un cambiamento profondo nella società. Ogni giorno misuriamo i costi altissimi di un immobilismo di maniera, durato troppo a lungo. Perciò siamo i primi a voler spingere al cambiamento e all’innovazione. La crisi di questi anni ha mostrato tutte le inadeguatezze di un modello incapace di cogliere e di interpretare i bisogni reali della società. Noi imprenditori vogliamo partecipare a una politica che innovi non la forma o le formule, ma la sostanza e la credibilità delle istituzioni”
Questo, invece, il testo integrale del Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola
“Abbiamo bisogno subito della possibilitá di aprire i cantieri. Abbiamo bisogno subito di un piano straordinario per il lavoro. Credo che il lavoro sia il grande tema al centro di questa riflessione e noi abbiamo Il diritto di vedere le carte di un piano straordinario per il lavoro che si può costruire solo se si mette a tema il riassetto idrogeologico del paese, il lavoro di cura del territorio, territorio significa coste, fiumi, montagne. Questo significa combattere contro una idea inerziale per cui noi investiamo sulle emergenze e non sulla prevenzione. Possono partire subito centinaia di migliaia di cantieri che darebbero respiro ad un mondo che sta in apnea quale é il mondo della domanda di lavoro, se solo si liberassero dai vincoli del patto di stabilitá tutte le spese per gli investimenti. Noi su questo abbiamo bisogno di risposte precise dal governo. I dati sulla ripresa economica sono dati di carta non riguardano la vita reale. Nella vita reale, in milioni di famiglie italiane, continuano a consumarsi ogni giorno le tragedie della precarietá, della disoccupazione, della paura del futuro.
Non sono un leghista del Sud e ne sono orgoglioso. Appartengo ad un Sud con ambizioni nazionali, sono per un Sud che vuole accettare le sfide della modernità, con la consapevolezza che non abbiamo nessuna possibilità di vincere le grandi sfide con l’economia del bricolage. Con un po’ di turismo e di artigianato, di pizzica e di orecchiette, non si aprono le porte del futuro e non si vincono le sfide.
Occorre riprendere le progettazioni per rompere l’isolamento della Puglia, come ad esempio il progetto del treno veloce Bari-Napoli e il progetto del raddoppio del binario tra Termoli e Lesina. Una nazione è prima di tutto la sua ferrovia. E per noi queste sono battaglie fondamentali”.
Vorrei ricordare che sono stati tagliati dal governo Berlusconi 8 miliardi di euro alla scuola pubblica e un miliardo di euro all’universitá e che gli apparati della formazione in Italia sono in uno stato di agonia. C’é bisogno di far vivere il diritto allo studio come diritto fondamentale di cittadinanza e come principale contributo alla crescita economica. Per fare crescere l’industria c’è bisogno di investire in cultura, di investire in talento e in educazione.