Convegno sulla situazione del Lanario in Italia: problemi e prospettive
Il 29 e il 30 novembre un nutrito gruppo di ornitologi è stato ospite del Parco Nazionale Appennino Lucano, dove si è svolto un convegno nazionale sui problemi di conservazione del Lanario (Falco biamicus) in Italia. Il convegno è stato organizzato dall’associazione “Altura” che si occupa da anni di rapaci minacciati, con il coinvolgimento dell’ISPRA per il coordinamento scientifico dei contributi presentati. Oltre 50 ornitologi, provenienti da tutta Italia, si sono confrontati sul tema della conservazione di questa raro rapace, la cui popolazione mondiale è concentrata nel nostro Paese. Sono state presentate le esperienze relative al monitoraggio della specie in tutte le regioni, definendo le nuove linee guida per il prosieguo delle azioni di tutela e salvaguardia da attuare secondo quanto stabilito dal piano d’azione nazionale.
Dal convegno è emerso anche il ruolo chiave della Basilicata (e del Parco) che ospita una fetta importante della popolazione italiana di Lanario, assumendo dunque una rilevanza nazionale per il futuro di questa specie, considerata “prioritaria” dalla Comunità Europea.
La mattina del 30 è stata dedicata alle osservazioni condotte all’interno del territorio del Parco, che ha stupito tutti i presenti grazie alla notevole diversità biologica e paesaggistica. Le osservazioni condotte hanno favorevolmente colpito tutti i partecipanti, grazie alla presenza di oltre 18 Grifoni, 25 Nibbi reali e molti Picchi rossi mezzani, tutte specie rarissime nel resto d’Italia ma che al contrario risultano presenti in buon numero nel territorio del Parco. Alla fine della giornata è arrivata la ciliegina sulla torta…un magnifico Lanario ha deliziato con i suoi voli acrobatici tutti gli ornitologi presenti che, attrezzati di cannocchiali e binocoli, hanno potuto ammirare il volo di questo rarissimo falcone. Il Parco Nazionale Appennino Lucano, sempre sensibile a iniziative di questo genere, ha riscontrato l’apprezzamento degli addetti ai lavori, anche in relazione ai possibili futuri sviluppi di progetti di tutela e conservazione.