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CoPes, i lavoratori vanno utilizzati

“I lavoratori vanno utilizzati”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale del Movimento per le Autonomie, Francesco Mollica, nel presentare un’interrogazione urgente al Presidente della Giunta regionale volta “a far chiarezza in merito alla previsione di un’integrazione al reddito per le famiglie più bisognose parallelamente ad un programma di inclusione sociale per uno dei componenti del nucleo familiare”.

“La delibera di Giunta regionale n. 140 del 2010 sul Protocollo di intesa – afferma Mollica – regola non solo il rapporto fra le diverse amministrazioni e le modalità di coordinamento fra gli operatori, ma anche i diversi interventi atti a contrastare fenomeni di povertà, non solo tramite una dotazione finanziaria per tale intervento di 8.000.000,00 euro, ma anche attraverso l’inclusione lavorativa e, quindi, sociale di un componente della famiglia. Non si comprende – prosegue il consigliere Mpa – come mai le amministrazioni interessate, non abbiano ancora sottoscritto alcun Protocollo d’intesa con le altre amministrazioni coinvolte come quelle comunali, gli ambiti Socio-Territoriali e le Aziende sanitarie locali, provocando l’anomala situazione di vedere i lavoratori, ossia gli aventi diritto alla partecipazione al programma Co.PES, percepire i sussidi senza svolgere alcun tipo di attività. E’ doveroso spiegare alla comunità lucana e, nello specifico, ai bisognosi interessati dal programma Co.PES, i perché di questi numerosi, inspiegabili e deleteri ritardi che aggravano oltremodo la situazione già poco rosea di tutti coloro i quali vivono quotidianamente precarie condizioni economiche e soprattutto sociali dato che gli stessi vengono additati dall’opinione pubblica come coloro che percepiscono ingiustamente sussidi senza svolgere la benché minima attività lavorativa. Con quest’interrogazione – conclude Mollica – sostanzialmente si chiede al Presidente della Giunta regionale e all’Assessore alla Sanità di conoscere le motivazioni del ritardo della sottoscrizione dei Protocolli fra la Regione Basilicata e le Province di Potenza e Matera e, soprattutto, se gli interessati siano stati impegnati in attività alternative visto che, continuando a percepire i sussidi stanziati dalla Regione, potrebbero, ad esempio, essere utilizzati dai Comuni di appartenenza per compiere numerose attività all’interno del Comune stesso”.

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