Copes, si lavora per proroga fino a nuovo piano
Regione e sindacati si sono incontrati oggi a Potenza per affrontare i temi legati al programma di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale. Avviata la discussione su ipotesi proroga e nuovi criteri.
C’è la volontà comune, del governo regionale e dei sindacati, di trovare risorse adeguate per prolungare di alcuni mese il programma Copes, scaduto a gennaio, fermo restando la necessità di mettere a punto un nuovo piano che tenga conto non solo delle nuove povertà e della situazione economico sociale che si è realizzata in Basilicata, ma anche della disponibilità delle risorse che il governo regionale potrà mettere a disposizione del programma.
È quanto emerso oggi durante la riunione convocata, in Regione, dall’assessore regionale alla Salute Attilio Martorano per stabilire, insieme con i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, Angelo Summa, Nino Falotico e Carmine Vaccaro, le azioni da mettere in campo per la prosecuzione del programma.
Durante l’incontro, l’assessore si è riservato di verificare con l’intera giunta regionale le compatibilità economiche della proroga dell’attuale programma e, al contempo, si è reso disponibile sin da subito ad avviare un confronto con le organizzazioni sindacali con l’intento di condividere i nuovi criteri che saranno alla base delle future politiche di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale.
Nella riunione è stata confermata l’importanza del Copes e la necessità di assicurare un sostegno alle famiglie più esposte al rischio povertà e all’esclusione sociale, il cui costo mensile è pari a circa 950 mila euro al mese a copertura di una popolazione che si aggira intorno alle 2200 persone.
I sindacati, unanimemente, hanno chiesto alla Regione tempi brevi, che mirino ad assicurare il prosieguo del Copes. Cgil, Cisl e Uil, inoltre, hanno accolto l’invito dell’assessore di confrontarsi a un tavolo sistematico e si sono detti disposti ad esaminare il nuovo programma che a questo punto non potrà non tenere conto delle nuove povertà, alla luce della crisi economica e occupazionale che colpisce il tessuto produttivo del Paese e anche della Basilicata.