“Coraggiose le parole di Valvano sulla Fiat”
“Il sindaco di Melfi dice cose sacrosante che la Fim sostiene da almeno tre anni”. Il segretario generale della Fim Cisl Basilicata, Antonio Zenga, condivide la posizione espressa dal primo cittadino della città federiciana nell’intervista concessa al Quotidiano e rilancia sulla necessità di “recuperare uno spirito di maggiore cooperazione istituzionale per dire alla Fiat che la Basilicata non solo è affidabile ma è anche la migliore delle scelte possibili per l’allocazione di nuovi prodotti e per fare buona industria”. Zenga considera la scelta di Valvano di non firmare il documento dei sindaci sulla Fiat “una scelta coraggiosa che va in controtendenza rispetto al conformismo antagonista che sembra aver contagiato diversi esponenti politici, compresi quelli che fino a qualche tempo fa consideravano Marchionne niente meno che un socialdemocratico, con la superficialità tipica di chi parla di tutto e non sa niente”.
“Il rischio che Melfi e tutta la Basilicata appaiono territori refrattari ai grandi investimenti industriali e inaffidabili sul piano sindacale è più che reale. Non ha giovato e non giova, come sostiene Valvano, la spettacolarizzazione di certe vertenze da parte di soggetti sindacali che da tempo perseguono in modo aperto e plateale obiettivi non sindacali. Il fatto che la Fiom firmi a Nola e Caivano contratti che sono la fotocopia, se non peggiorativi, di quelli siglati a Pomigliano e Mirafiori è la prova provata di una strategia che ha finalità squisitamente politiche”.
Per il segretario della Fim lucana “anche la Fiat ha responsabilità gravissime per il clima che si è venuto a determinare. Decidere di non applicare la sentenza di un tribunale della Repubblica, al di là della leggittimità o meno della scelta sul piano strettamente giuridico, esprime la volontà di proseguire su un sentiero belligerante, che è il sentiero del conflitto permanente con una sola organizzazione sindacale. E questo non può essere accettato da chi, come la Fim, con senso di responsabilità si è seduta ai tavoli negoziali e ha firmato gli accordi per rilanciare la Fiat. Così come non può essere accettata la ridda di voci e smentite sul futuro degli stabilimenti italiani del gruppo, buona solo per esacerbare gli animi e amplificare i conflitti”.
“Noi pretendiamo il rispetto degli accordi sottoscritti e diciamo basta alla guerriglia stucchevole e anche un po’ puerile che contrappone da troppi mesi Marchionne e Landini. Melfi non è solo conflitto sociale, Melfi è anche gente che ha voglia di lavorare e di rimboccarsi le maniche per fare buoni prodotti in grado di competere in un mercato che si sta pericolosamente restringendo. Mentre in Fiat si litiga altri gruppi si consolidano in Europa e si attrezzano per sbarcare nello sterminato mercato asiatico. Dobbiamo tornare a parlare di auto e di politiche industriali in grado di calamitare nuovi investimenti e fare in modo che Melfi torni ad occupare le cronache nazionali per le buone cose fatte e per le cose che si faranno. In questo il ruolo degli enti locali diventa fondamentale e l’auspicio è che la coraggiosa posizione espressa dal sindaco di Melfi faccia proseliti tra i tanti sindaci che vogliono bene alla Basilicata”.