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Cova, Pertusillo e Fiume Noce, per Mancusi ‘crescono prescrizioni e controlli’

La relazione fatta dall’assessore all’ambiente Agatino Mancusi al Consiglio Regionale è partita da fenice, ma ha offerto elementi dettagliati anche sulle altre emergenze ambientali della Basilicata, ossia il centro Oli di Viggiano il Lago del Pertusillo e il fiume Noce.

Centro oli Val d’Agri (Cova)

L’Eni ha di recente ottenuto l’aggiornamento dell’Autorizzazione integrata ambientale chiesta, ha spiegato l’assessore per “la necessità di adeguare l’impianto alle nuove condizioni chimico-fisiche del fluido di giacimento estratto” e l’assessore ha spiegato che “il nuovo provvedimento VIA+AIA non fa altro che ratificare la situazione impiantistica già esistente prescrivendo però, rispetto all’Autorizzazione Integrata Ambientale già rilasciata nuove regole di gestione e soprattutto un innovativo e avanzato sistema di controllo e monitoraggio ambientale interno ed esterno al sito che produrrà una mole rilevante di dati che saranno messi immediatamente a disposizione dell’Osservatorio Ambientale della Val d’Agri.

In particolare per quanto attiene la Qualità dell’aria “tra l’Arpab., il Comune di Viggiano e l’ENI deve essere stipulato un protocollo operativo finalizzato alla verifica dello stato di qualità dell’aria prima e dopo la realizzazione degli ammodernamenti previsti, nonché all’individuazione di eventuali adeguamenti tecnologici necessari al mantenimento della stessa qualità dell’aria”. In questo ambito sono in fase di installazione 4 centraline di monitoraggio pagate dall’Eni e affidate all’Arpab..

“Il Dipartimento – ha aggiunto Mancusi – ha in corso di predisposizione il Piano d’Azione della Qualità dell’Aria della Val D’Agri che fisserà con forza di norma tecnica regionale, i livelli e le soglie di qualità dell’aria della Val D’Agri, individuando le azioni da attuare a seguito di eventuali superamenti delle soglie con previsione di riduzione della produzione dell’olio estratto, fino al fermo completo della stessa produzione”.

Per le emissioni in atmosfera è previsto un sistema di monitoraggio in continua su tutti i camini e un piano di monitoraggio delle emissioni durante i periodi di fermo e ripartenza. Inoltre “ogni interruzione del normale funzionamento degli impianti di abbattimento deve essere annotata su apposito registro” che deve essere accessibile a Provincia e Arpab che ha pure il compito di un monitoraggio continuo. Per le emissioni sonore l’Arpab effettuerà campagne di rilevamento nel corso della fermata generale dello stabilimento, sia nel periodo diurno che notturno, presso i ricettori sensibili che presentano una maggiore criticità acustica e nel più breve tempo possibile, Eni deve installare una centralina di monitoraggio del rumore ambientale, una centralina meteo ed un sistema di trasmissione dati, le cui ubicazioni devono essere concordate con l’Arpab.

La stessa Aia prescrive che Eni attui il Piano di Monitoraggio e Controllo che, ha spiegato Mancusi “è in pratica la predisposizione del monitoraggio da svolgere con una determinata frequenza nell’arco di un anno, per l’intera durata dell’AIA, di una serie di aspetti ambientali e gestionali del Centro Olio”. Con la Via, inoltre, sono inoltre previsti una serie di controlli in un’area di 13 x 8 chilometri intorno al Cova che comprenda tra l’altro: il monitoraggio delle emissioni odorigene con campagne periodiche; stazioni di biomonitoraggio (bioindicatori e biosensori) per la verifica del livello di criticità ecologica derivante dall’eventuale contributo degli impianti dell’insediamento; la raccolta dati da un idoneo numero di stazioni di rilevamento della sismicità naturale e/o indotta nell’area del giacimento petrolifero Val d’Agri; predisposizione di uno studio mirato alla verifica della disponibilità sul mercato di nuova tecnologia in grado di assicurare livelli emissivi più bassi di quelli autorizzati; produzione, di concerto con A.R.P.A.B., e con la supervisione dell’Osservatorio Ambientale, di specifici studi mirati alla possibilità di procedere allo smaltimento dei “gas acidi” mediante reiniezione in unità geologiche profonde in luogo della termodistruzione”.

Lago del Pertusillo

Analizzando la situazione del Lago del Pertusillo, dopo aver descritto la situazione dell’invaso e i controlli eseguiti dall’Arpab, Mancusi ha spiegato che “I valori analitici dei parametri chimico-fisici controllati da ARPAB, evidenziano lo stato di buona qualità dell’acqua, rilevando, per altro, un aumento dei valori di fosforo totale, ortofosfati, azoto totale e diminuzione di BOD5 (il fabbisogno di ossigeno) che manifestano problematiche verosimilmente connesse a scarichi irregolari ovvero generalmente ai sistemi di depurazione a monte. I parametri microbiologici ed ecotossicologici – ha affermato – rientrano nei valori guida di legge. Da Giugno 2011 Arpab provvede ad analizzare anche gli idrocarburi in 4 punti di prelievo e a diverse profondità fino a 45 metri”. L’assessore ha assicurato che notevoli benefici verranno apportati dalla messa in esercizio di nuovi depuratori. “Infatti in Val d’Agri- ha spiegato – a protezione della Diga del Pertusillo, sono stati completati con i fondi strutturali del POR 2000-2006 e sono in fase d’avvio all’esercizio quattro depuratori nei Comuni di Tramutola (a servizio dei Comuni di Tramutola, Paterno, Viggiano, Marsico Nuovo e Marsico Vetere), Spinoso (adeguamento di un impianto esistente), Grumento Nova (2.376 A.E.) e Motemurro (2.200 A.E.), tutti dotati di trattamento terziario dei reflui”.

Fiume Noce

L’assessore Mancusi ha descritto la condizione del corso d’acqua, fornendo un quadro rassicurante. “Dai dati Arpab si evidenzia – ha assicurato -un basso livello di inquinamento sulla base dei macrodescrittori (presenza di nutrienti, sostanze organiche biodegradabili, ossigeno disciolto, inquinamento microbiologico). Il giudizio dal 2006 al 2010 si è mantenuto costantemente sul valore “buono”.

In ogni caso, il livello di attenzione, a seguito degli allarmi lanciati sul corso d’acqua, si è ulteriormente elevato, “i dati relativi al 2011 per il Fiume Noce – ha spiegato l’assessore- vengono trasmessi mensilmente al Dipartimento Ambiente nell’ambito del progetto SINA. I parametri investigati, consistenti in analisi inorganiche, analisi chimico-fisiche e analisi microbiologiche secondo il parere di ARPAB “non presentano situazioni di particolare criticità”.

 

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