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Crisi di Governo, maggioranza e opposizione chiedono a Conte di riferire in Parlamento. Soluzioni rapide oppure elezioni anticipate

Crisi di Governo, parole d’ordine: trovare una soluzione in tempi rapidi oppure l’ipotesi di elezioni anticipate. Non sono bastate le trattative di una giornata convulsa e tesa, come quella di ieri, né il lavoro dei pontieri. E non è bastato il tentativo di ricucire lo strappo, cestinando la velina uscita da Palazzo Chigi che negava ogni possibilità a un nuovo governo con Matteo Renzi, e rilanciando invece “un patto di legislatura”. Il governo Conte bis arriva al capolinea. Renzi annuncia le dimissioni delle ministre di Italia viva, Bellanova e Bonetti, e del sottosegretario Scalfarotto. La crisi deve essere ancora ufficialmente formalizzata, ma gli sbocchi ignoti che può avere preoccupano il Paese e in primis il presidente della Repubblica, che ha chiesto al premier, e alla maggioranza di governo, “una soluzione rapida”. Giuseppe Conte sembra orientato a non dimettersi e ad andare in Parlamento. E lì lo chiama oggi il presidente della Camera Roberto Fico, che accoglie la richiesta delle opposizioni sposata dalla maggioranza, e sospende i lavori in aula. Convocate in mattinata le capigruppo di Camera e Senato, e alle 14 un vertice del centrodestra che invoca le dimissioni del premier, la parola va ai partiti. Il M5s fa quadrato attorno a Conte, compatto sull’ “avvocato del popolo”, ed esclude l’epilogo del voto. Il Pd vede invece il rischio concreto che la crisi finisca con il voto anticipato a giugno. 

Fonte: Rainews

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