Crisi idrica, la nota del consigliere lucano Piero Marrese
Quello appena trascorso è stato l’annus horribilis per l’emergenza idrica nella nostra regione sia per il consumo domestico che per quello agricolo. In particolare, il settore primario soffre dall’estate scorsa una perdurante crisi, che ha messo in ginocchio centinaia di imprese e provocato importanti perdite di fatturato. Abbiamo più volte posto l’attenzione con iniziative politiche, interrogazioni e mozioni sulla necessità di investire nelle infrastrutture idriche per fronteggiare la scarsità d’acqua e sulla non differibilità dell’ammodernamento delle reti di distribuzione per ridurre al minimo la dispersione di acqua.
La crisi idrica si è momentaneamente attenuata solo grazie alle precipitazioni meteoriche degli ultimi mesi, ma ad oggi, e siamo ancora in inverno, il livello dei nostri invasi non è minimamente sufficiente a sostenere un’altra primavera e, soprattutto, la lunga e torrida estate. Ci sono, purtroppo, tutti i presupposti per una nuova e ancora più drammatica siccità che potrebbe questa volta mettere davvero la pietra tombale sull’agricoltura lucana.
Queste legittime preoccupazioni sono state esposte dagli agricoltori di Montalbano Jonico e del Metapontino che bene hanno fatto a costituirsi nel Comitato Emergenza Idrica Agri- Sinni, per chiedere alla Regione quegli investimenti e ammodernamenti infrastrutturali necessari alla sopravvivenza delle proprie aziende agricole dalle quali dipende il sostentamento delle loro famiglie nonché la produzione delle eccellenze agricole del nostro territorio.
Di fronte a queste legittime e vitali richieste si registrano atteggiamenti differenti da parte degli esponenti dell’esecutivo regionale: mentre il Vice Presidente Pepe ha mostrato disponibilità al dialogo e in un pubblico incontro a Montalbano Jonico si è impegnato a considerare le istanze del comitato, il suo collega di Giunta, Cicala, peraltro titolare della delega all’agricoltura, continua a mostrare orecchie da mercante e, sebbene più volte invitato, non ha mai partecipato al tavolo di confronto con gli agricoltori del Comitato e con le Istituzioni locali.
Considerato il rilevante contributo che il comparto agricolo fornisce al PIL lucano e nella consapevolezza che un’eventuale sua soccombenza determinerebbe effetti deleteri per lo sviluppo produttivo e per l’intera economia della Basilicata, chi riveste incarichi istituzionali ha il dovere morale di rispettare gli agricoltori.
Siamo in un momento critico dell’anno per quanto riguarda l’approvvigionamento idrico e continuare a far finta di nulla nascondendo la testa sotto la sabbia potrebbe condurci ad una nuova e devastante crisi idrica in estate. L’assessore regionale all’agricoltura non può continuare a fuggire dalle sue responsabilità, senza ulteriori indugi incontri i cittadini e le autorità locali per confrontarsi e collaborare insieme sulle soluzioni immediate da mettere in campo per fronteggiare adeguatamente l’emergenza idrica, prima che sia troppo tardi.