CSAIL, dalla Total una lezione poco credibile sulla biodiversità
Seguendo l’esempio dell’ENI che in occasione dell’Anno della Biodiversità, il 24 settembre 2010 ha tenuto a Matera la Conferenza Internazionale ‘biodiversità ed ecosistemi’ (organizzata dall’Università degli Studi della Basilicata e dalla Fondazione Eni Enrico Mattei, ovviamente con il pieno sostegno della Regione) anche la TOTAL con l’iniziativa di oggi a Corleto Perticara vorrebbe farci credere che l’attività petrolifera di TEMPA ROSSA, proprio come quella ENI in Val d’Agri, non minaccia la biodiversità delle risorse naturali. “Per raccontare questa favola – esordisce Filippo Massaro – i petrolieri della TOTAL, non a caso, hanno scelto i ragazzi delle scuole medie di Corleto. Ed ai ragazzi di Corleto, seriamente impegnati alla tutela dei boschi, del territorio, delle risorse ambientali, storiche e paesaggistiche, i ‘subdoli’ uomini della TOTAL hanno anche la ‘faccia di bronzo’ di consegnare una bella brochure ‘I nostri tesori verdi’. E’ il solito e vergognoso “bluff“!!!
Eppure noi ricordiamo – evidenzia ancora Massaro – come è andata quella volta con l’Eni: esperti di fama internazionale, chiamati dall’ENI a realizzare uno studio, hanno analizzato ‘l’approccio ecosistemico’ come chiave di lettura del rapporto tra uomo e ambiente mettendo in relazione il valore delle risorse naturali con le esigenze di sviluppo di un territorio e discusso su come favorire l’integrazione fra i concetti di conservazione della biodiversità ed equo utilizzo delle risorse. Al dibattito teorico sarebbe dovuta seguire una ricerca applicata e il racconto di esperienze concrete già realizzate, ma ne abbiamo perso ogni traccia.
Per noi, che non siamo scienziati ma che viviamo a contatto quotidiano con i problemi di impatto del petrolio in Val d’Agri e nel Sauro – continua Massaro – è sin troppo chiaro che le estrazioni di petrolio minacciano le biodiversità della riserva naturale. Le minacce alla biodiversità non sono l’unico intoppo: con l’attività di drenaggio si sprigionano grosse quantità di sostanze tossiche nell’ambiente, sostanze tossiche che possono danneggiare le acque dei fiumi e delle sorgenti, oltre che del Pertusullo, l’agricoltura con un impatto negativo sulla catena alimentare dove l’uomo non è escluso.
Tutto ciò mentre siamo sempre in attese dei risultati di indagini mediche sui fenomeni tumorali in forte e grave espansione, l’invito viene rivolto al Governatore-sceicco De Filippo e all’Assessore alla Sanità Martorano, i quali si sono dimostrati scarsamente sensibili ai problemi della salute pubblica di rilevante gravità nell’area Val d’Agri-Sauro a causa dell’incremento di casi tumorali che hanno origine e relazioni con le attività petrolifere. Il territorio della Val d’Agri – Sauro richiede, dunque, un attento monitoraggio ambientale e il controllo sull’effettivo quantitativo di petrolio estratto e abbondantemente ‘rapinato’ dalle incontrollate società petrolifere.