CSAIL Indignati Lucani aderisce alle iniziative anti-corruzione
Il Csail-Comitato Indignati Lucani aderisce all’appello, che ha già raccolto circa 100 mila firme, rivolto al Ministro della Giustizia Severino, al Presidente della Camera Fini e al Presidente del Senato Schifani:
“Vi chiediamo di intraprendere iniziative immediate per garantire l’adozione di una legge forte contro la corruzione, per vietare ai condannati per corruzione di partecipare alle elezioni, proteggere chi denuncia casi di corruzione, rafforzare i tempi di prescrizione e potenziare la legge contro i casi di corruzione, come il riciclaggio e il falso in bilancio. La nuova legge deve inoltre ratificare la Convenzione di Strasburgo del 1999. Soltanto con queste misure potremo vincere la battaglia contro il cancro della nostra democrazia una volta per tutte”.
“L’iniziativa – precisa Filippo Massaro, Csail-Comitato Indignati Lucani annunciando che in questo fine settimana in diversi comuni della Val d’Agri e del Sauro si terranno ‘pedalate anticorruzione’- ha un significato particolare in Basilicata, soprattutto dopo le relazioni per l’apertura del nuovo anno di attività della Corte dei Conti della Basilicata. Il Procuratore dr.Oricchio è stato chiaro nell’evidenziare una vergognosa situazione dell’Amministrazione Regionale che sperpera e spreca soldi, continua a far uso di convenzioni e contratti per scegliere chi far lavorare, non ha alcuna intenzione di rinunciare a vecchie e nuove pratiche demagogiche e clientelari. Il richiamo al ‘familismo amorale’ è la fotografia nitida e oggettiva, tanto più che è stata scattata dalla Magistratura Contabile, ci preoccupa non poco, di cosa rappresenti oggi la famosa casta e il potere politico regionale. Altro che contenimento dei costi della politica di cui si riempie la bocca il ‘subdolo Governatore-sceicco De Filippo’ spargendo a piene mani messaggi di demagogia populistica ignorando addirittura l’allarme Istat, con la ricerca sul reddito fra le regioni italiane di cui la Basilicata dei grandi giacimenti petroliferi è al primo posto per l’emigrazione giovanile, disoccupazione, povertà e forte incremento dei casi tumorali. La ‘card carburante’ che da giorni è arrivata nelle case dei lucani è emblematica. E’ assai offensiva per gli onesti cittadini lucani.
Dobbiamo fare una riflessione autocritica – continua Massaro – perché, malgrado nauseati per il preoccupante indice di povertà, non siamo riusciti a costruire intorno alla ‘card-elemosina’, quel ‘Movimento di Indignati’ che avremmo voluto per rispedire al mittente la tessera magnetica e realizzare una prima occasione di protesta popolare e di disobbedienza civile. Non vorremmo che il nostro sospetto (l’oro nero arricchisce qualcuno ed impoverisce i lucani, che è la molla principale degli Indignati Lucani), abbia più di qualche fondamento. Comunque l’inchiesta del pm di Potenza, Henry John Woodcock, che ha portato agli arresti domiciliari cinque persone accusate di concorso in corruzione aggravata e continuata. che fine ha fatto? Teniamo dunque i riflettori – è l’appello rivolto a tutti gli organi di informazione – su questi fatti”.