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CSAIL, nè social card, nè reddito di cittadinanza sociale

“La reintroduzione della ‘social card’, contenuta nel famoso decreto Milleproroghe, approvato al Senato e ora all’esame della Camera, da noi in Basilicata si somma a quell’altro provvedimento di elemosina chiamato Reddito di Cittadinanza Solidale che continua a creare non poche discriminazioni e proteste specie tra i cittadini poveri residenti nella ‘ricca’ area del petrolio, in Val d’Agri e Sauro”, ha affermato il presidente della CSAIL Basilicata, Filippo Massaro. Il Csail ha deciso di avviare una “campagna contro la povertà” con la raccolta di una petizione popolare a sostegno della proposta perché l’Eni-Total, tutte le compagnie petrolifere concessionarie delle attività estrattive, versino direttamente ai Comuni una quota percentuale delle royalties del petrolio riconosciute alla Regione (sarebbe sufficiente l’1,5%-2%) da destinare esclusivamente alle famiglie iscritte in quelli che sono, purtroppo, ancora gli elenchi delle persone indigenti depositati presso i municipi. E’ questo un modo concreto semplice e trasparente che il Governatore-sceicco De Filippo dovrebbe attuare per affrontare il problema povertà senza emettere ‘card’ e senza disperdere soldi che nel caso del Programma Cittadinanza Solidale vanno a finire alle Agenzie di formazione delle Province di Potenza e di Matera, alimentando nuovi corsifici inutili, vergognosi e clientelari. “Dovrebbe essere, invece, il Comune di residenza della famiglia povera – afferma Massaro -accertando con sufficiente competenza e imparzialità le condizioni sociali e reddituali effettive e, nel caso fosse necessario, incrociando dati reddituali con gli Uffici dell’Agenzia delle Entrate sino a chiedere verifiche alla Guardia di Finanza, ad erogare mensilmente l’assegno di povertà che nella trentina dei comuni di Val d’Agri-Sauro in media dovrebbe raggiungere la cifra di almeno 500 euro al mese. In questo modo la Regione potrebbe destinare i finanziamenti del Programma di Cittadinanza Solidale ai cittadini degli altri Comuni extra Val d’Agri-Sauro. Si pensi che dal 2008, chi, rispettando i requisiti (età e reddito), ha fatto richiesta della “social card”, si è visto accreditare mensilmente 40 euro, da usare per fare la spesa e pagare le bollette. Con non pochi problemi per numerosissimi negozi alimentari della Val d’Agri e del Sauro che non sono stati in grado di accettare la ‘card’.

Quanto invece all’ammissione al Programma di “Inclusione Sociale”, il Csail sta verificando il numero esatto di famiglie beneficiarie e residenti nei comuni del comprensorio del petrolio. Da un primo calcolo sembra che siano tra i 250-300. Un numero irrisorio che suona da beffa per l’arricchimento delle compagnie petrolifere, le quali persino nei Paesi in via di sviluppo dove estraggono petrolio dimostrano di essere “più caritatevoli” come nel caso delle borse di studio per i giovani africani.

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