Dal New York Times alla Basilicata: Helene Stapinski sulle tracce del suo passato
L’abbiamo conosciuta tra le righe di un emozionante reportage sulla Basilicata realizzato per il prestigioso quotidiano statunitense The New York Times. Helene Stapinski, la giornalista d’oltreoceano che ad ottobre ha visitato la costa ionica lucana sulle tracce del passato, ha anche una storia personale che la lega alla Basilicata, come ha dichiarato nell’incipit del suo articolo pubblicato il 6 marzo scorso, “Discovering the Ruins of Italy’s Ionian Coast” (Alla scoperta delle rovine della costa ionica d’Italia), dove ha raccontato brevemente delle sue origini lucane.
Il desiderio di scoprire cosa accadde più di 100 anni fa ai suoi bis bisnonni porterà Helene a compiere un nuovo viaggio in Basilicata, in programma nelle prime tre settimane di giugno. Vita Gallitelli di Bernalda e Francesco Vena di Pisticci sono i protagonisti della storia familiare che la giornalista vuole indagare. Una storia che non parla semplicemente di emigrazione e miseria, di atlantiche traversate e libertà agognate, come si potrebbe immaginare, ma presenta dei contorni noir inusuali.
Interrogando archivi e registri, Helene Stapinski vuole scoprire se è vero quanto le è stato raccontato dei suoi avi. La leggenda narra, infatti, che Vita e Francesco furono accusati di un omicidio, compiuto al termine di una partita a carte. Il gioco “galeotto” che portò Vita a fuggire negli Stati Uniti insieme ai suoi due figli adolescenti, per mettere radici a Jersey City (Contea di Hudson – stato del New Jersey), e condusse Francesco in prigione, dove vi restò per 30 anni, si chiamava “passatella”. Correva l’anno 1892.
Attraverso un viaggio al contrario rispetto a quello che segnò il suo destino a stelle e strisce, la giornalista freelance del The New York Times, già collaboratrice delle riviste Travel & Leisure e Food & Wine, sarà a Pisticci e Bernalda per circa 20 giorni, nella speranza di conoscere persone che conservano il ricordo della storia di Vita e Francesco, confidando nella memoria collettiva di comunità che non hanno ancora perso il gusto di tramandare oralmente fatti e aneddoti di un passato anche lontano.
Le testimonianze e i documenti raccolti verranno ricostruiti in un libro di prossima pubblicazione, che si aggiungerà alla bibliografia di Helene Stapinski, già autrice di altre quattro opere, il bestseller “Five-finger discount: a Crooked Family History” (2002), il divertente “Baby plays around: a love affair, with music” (2005), la raccolta “The imperfect mom” (2006) e “Over the hill and between the sheets” (2007).
“Verrò in Basilicata questa estate per la quarta volta. Sento come se lì ci fosse un pezzo di me – ha dichiarato Helene – e quel pezzo è la vita dei miei antenati. Inizialmente sono venuta in Basilicata sulle tracce di un omicidio – una morte – ma ho trovato vita, quella di Vita. Così, ho deciso di tornare non solo per risolvere il mistero della mia famiglia, ma per far conoscere agli americani come si viveva verso la fine del secolo in Basilicata, in particolare quale era la condizione delle donne. E’ un posto così incredibilmente bello, ma a quei tempi era sicuramente un luogo difficile”.