Ddl Semplificazioni, nota di Stefàno
“Sono le botti vuote quelle che cantano e, sulle norme per il contrasto alla Xylella, il governo ha dato l’ennesima prova di non conoscere la portata del problema e le ricadute che esso determina a cascata nei vari settori collegati al comparto olivicolo”. A ribadirlo è il senatore Dario Stefàno (Pd) commentando quanto approvato nel Ddl semplificazioni.
“L’emendamento dei relatori votato nelle commissioni – commenta Stefàno – è un classico lavoro di manina 5stelle-leghista: da un lato la rigidità del Chuck Norris del Carroccio, col carcere a chi non rispetta le norme e l’ausilio della forza pubblica per entrare nei campi di cui non si è in grado di rintracciare il proprietario; dall’altro, l’incompetenza dei 5Stelle che dimostrano ancora una volta di non conoscere gli aspetti più importanti e i problemi principali, nonostante l’argomento sia stato cavallo di battaglia delle loro campagne elettorali”.
“La norma introdotta con la legge di bilancio attraverso un mio emendamento, che ora però si intende abrogare, tracciava il principio guida della semplificazione (per l’appunto) rispetto alle procedure di eradicazione in zona infetta (già infetta) in ossequio a quelle che sono le decisioni europee. Vogliono abrogare questa norma ritenuta necessaria da tutto il mondo olivicolo, ma nell’attuale proposta abrogativa non c’è nulla di ciò che servirebbe: nulla in fatto di modifiche alla Legge 14 febbraio 1951, n. 144 concernente il divieto di abbattimento di alberi di olivo (Legge Einaudi ancora in vigore); nulla in tema di gestione dell’emergenza in zona infetta, di eradicazione delle piante ornamentali ospiti del batterio, di cui tutte le strade del Salento sono piene; nulla su come un’attività vivaistica in zona infetta, priva di obblighi come nella zona cuscinetto, possa adeguare la propria attività. E nulla su come rendere più operativo il Piano Olivicolo Nazionale, che oggi più che mai sarebbe vitale per la rigenerazione dei territori distrutti”.
“Ci sarebbe piaciuto leggere tutto questo – conclude Stefàno – in un decreto titolato “Semplificazione”, che invece eleva il nulla a testo normativo”.