De Filippo: Una Basilicata affidabile per eliminare rischi e costruire sviluppo
“Nella relazione programmatica di inizio legislatura era ben descritta la percezione di rischio che la Basilicata poteva incrociare alla luce delle difficoltà straordinaria della crisi e dell’annunciata rivoluzione in corso del federalismo fiscale. In questi mesi abbiamo approvato a costruire tutte le azioni possibili per difendere la Basilicata e conservarne la quantità e la qualità di capitale sociale e di quella forza che nella sua storia la Basilicata ha saputo creare, facendo sì che all’uscita della crisi la regione avesse in sé tutti gli elementi fondamentali e basilari per un futuro di sviluppo”. Lo ha detto il presidente della Regione, Vito De Filippo, nel consueto appuntamento con i giornalisti per fare il bilancio dell’anno trascorso e delineare le linee per il nuovo. Un incontro in cui il presidente ha parlato del difficile contesto in cui si trova la Basilicata, delineando le azioni messe in campo nella crisi e quello che caratterizzeranno i primi mesi del 2011.
“ In questo quadro abbiamo cercato – ha continuato il governatore – di costruire un nuovo un profilo di collaborazione istituzionale sia tra maggioranza e opposizione, sia con il governo centrale, nonostante le dinamiche dure che in questo momento stanno caratterizzando il dibattito polittico sia nel centrodestra che nel centrosinistra.
In un clima di relazioni che cerchiamo di rendere più proficuo, nell’ambito del Piano per il Sud, la Regione Basilicata – ha sottolineato De Filippo – farà sentire la sua voce per affrontare due temi: il nodo delle grandi infrastrutture “un elemento di difficoltà che condanna il territorio all’isolamento” e quello delle risorse naturali.
A questo proposito, il governatore lucano ha affermato la sua “netta e totale” contrarietà al raddoppio dei Centri Oli in Val d’Agri, annunciato, a suo dire, in modo “improprio e sbagliato”. “Ogni scelta sul contributo che la Basilicata darà a livello energetico al Paese – ha detto – dovrà essere contrattata in un tavolo e con la Regione, tendendo ben presente che la contropartita dovrà essere sviluppo e occupazione e non soltanto una compensazione finanziaria, un’esperienza che consideriamo per certi versi obsoleta e superata”.
Per De Filippo, “il 2010 è stato caratterizzato da due parole: tagli e crisi. Parole emblematiche e per certi versi contraddittorie, dal momento che periodi di crisi richiedono nuovi investimenti e risorse aggiuntive e non riduzione di fondi. Il federalismo fiscale sta introducendo il concetto di costi-standard, che di fatto penalizza il nostro territorio caratterizzato dalla più bassa densità di popolazione. La verità – ha sostenuto il presidente – è che sta cambiando proprio la chimica della democrazia. Soprattutto nel Nord si sta affermando l’idea che chi produce gettito finanziario è anche padrone di quel gettito, facendo passare in secondo piano i valori della solidarietà. In questo complicatissimo quadro, la Basilicata è riuscita ad avere conferma di affidabilità finanziaria. La ha avuta anche e non solo dall’Agenzia di rating Moody’s, conservando il rating Aa3. E questo, in un contesto di fallimenti di sistemi pubblici internazionali, diventa un fattore di forza del territorio, anche per supportare le imprese e puntare a sostenere lo sviluppo.
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In presenza di tagli rilevantissimi da parte dello Stato alla Basilicata di 112 milioni di euro (20 milioni dovrebbero essere recuperati in base a un Accordo sui trasporti raggiunto nella Conferenza Stato- Regioni) – ha proseguito il presidente – abbiamo continuato a razionalizzare la spesa pubblica. La Basilicata ha ridotto del 10 per cento le indennità dei Consiglieri, ha tagliato auto blu, telefoni e tutto quanto non strettamente necessario e sta proseguendo con l’eliminazione delle sedi regionali maggiormente improduttive, cercando di dar vita a una governance del territorio che non comprometta ma esalti il rapporto democratico tra centro e periferia. Nonostante i tagli e le difficoltà, la finanziaria regionale del 2011 ha confermato gli investimenti sul welfare, sulla scuola e sull’università, ritenendo quest’ultime luoghi dove in cui formare intelligenze e costruire più forti percorsi di sviluppo”.
“Non sono state dimenticate le fasce più deboli dei precari, dei forestali, dei disabili. Gli indici di partecipazione, di fiducia e di solidarietà di questa terra – ha continuato De Filippo – sono i più alti del Sud. Puntiamo a consolidare questi pilastri non per una logica di assistenzialismo, ma per rafforzare il grado di coesione sociale della regione, dimostrando che può e deve esistere una solidarietà pubblica”.
“Negli ultimi vent’anni in Basilicata è cresciuto l’indice di partecipazione delle giovani generazioni. Sono cresciute le critiche, ma questo non è un segnale negativo, piuttosto è il segno di una coscienza più forte e di una aumentata consapevolezza della vita pubblica e sociale”.
Il presidente della Regione, poi, ha illustrato analiticamente le attività dei Dipartimenti che maggiormente hanno caratterizzato il 2010. Non sono mancate parole di apprezzamento nei confronti degli assessori e della Giunta, che si è presentata con una forte discontinuità e per la prima volta nella storia della Regione con tre donne nell’esecutivo. Una giunta che si è caratterizzata anche per l’apertura alle forze politiche di centro, una scelta che ha fatto della Basilicata un luogo di sperimentazione politica. “Il governo regionale – ha detto ancora De Filippo – in questi mesi ha saputo dimostrare un profilo di sobrietà e una maggiore vicinanza alle comunità e ai loro problemi. Come diceva don Primo Mazzolari, intrepido personaggio della vita pubblica nazionale, non bisogna guardare né a destra né a sinistra ma guardare in alto. Ed è questo che stiamo facendo perché la Basilicata risalga definitivamente il tunnel della crisi”.
Nel corso della conferenza stampa non sono mancate domande sulle vicende giudiziarie regionali. De Filippo, dopo aver ribadito che nel lo scorso anno le vicende giudiziarie non hanno registrato nessun atto nuovo, se non quelli tecnici connessi alle indagini pregresse, si è detto “sereno e assolutamente fiducioso dell’esito delle indagini”, ribadendo fiducia nei collaboratori ma esaltando il principio della responsabilità personale. “Se qualcuno ha sbagliato – ha detto – è giusto che paghi, qualunque sia il suo ruolo. Ma dobbiamo saper aspettare anche l’esito dell’attività della Giustizia che, come ci ha insegnato il passato, spesse volte ha visto le ipotesi delineate da un magistrato di accusa cadere al giudizio di decine di altri magistrati”.
Tra gli altri temi affrontati con i giornalisti, l’espletamento dei concorsi pubblici, annunciando per nel prossimo futuro lo sblocco dei concorsi in Regione, in particolare per quelli con meno di trecento candidati, per i quali non è richiesta la preselezione, modalità che si intende estendere per tutti i concorsi fino al mille partecipanti consentendone l’immediata esecuzione”.