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De Filippo attacca l’esecutivo Monti

“Abbiamo a cuore la salute dei cittadini e l’ambiente e abbiamo a cuore la sicurezza energetica del Paese. E sono entrambe queste motivazioni che ci portano ad avversare i progetti di riforma del Titolo V della Costituzione fatti dal Governo, non tanto per il rischio che possano portare a concreti sviluppi, essendo difficile concludere un iter di revisione costituzionale in questo scorcio di legislatura, ma per contrastare i germi di una cultura di mancanza di dialogo verso la quale non solo esprimiamo poco apprezzamento ma anche preoccupazione, non rinunciando a pensare che non sia frutto di una posizione di chi ha responsabilità di governo, ma solo degli affanni del momento. Un momento che, dopo la stagione del federalismo a tutti i costi e contro ogni ragionevolezza, con questo ultimo ddl del Governo sembra figlio di una repentina conversione emozionale alla cieca osservanza di un centralismo che va dal turismo ai trasporti dalle comunicazioni, appunto all’energia”: Il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, commenta in modo pacato e fermo le previsioni in materia di energia nel ddl del Governo, che prevedendo la così detta “Clausola di supremazia” porrebbe lo stato centrale in condizioni di fare scelte in materia anche senza l’intesa con le Regioni.

“La storia lontana e recente – riprende De Filippo – ci ricorda che quando scelte a forte impatto sui territori, come sicuramente sono le estrazioni ma anche i rigassificatori e le rilevanti reti di trasporto, vengono fatte senza un percorso di condivisione con le popolazioni che quel territorio lo abitano, non ci sono solo rischi per la qualità della democrazia, con l’affermazione di una sorta di colonialismo centralista, ma anche rischi per la riuscita degli stessi progetti che troverebbero la contrarietà delle popolazioni locali portando addirittura all’esasperazione di posizioni di negazione totale che potrebbero essere conciliate su punti di equilibrio. Gli esempi non sono lontani, non parlo del movimento del Mend in Nigeria e della sua guerra armata, ma di iniziative di resistenza civile e non violenta come quella di Scanzano nel 2003, come le tante proteste in giro nel Paese per i rigassificatori. Eppure progetti di rigassificatori condivisi con i territori pure ne esistono e vanno avanti, e anche le scorie nucleari, dopo la protesta per il sito unico geologico, non sono scomparse, ma stanno trovano una sistemazione d’intesa con tutti i territori interessati”.

“Nel voler salvaguardare salute, ambiente e sicurezza energetica, non posso non difendere un bastione fondamentale, ossia la necessità della fiducia nello Stato inteso in tutte le sue articolazioni. E questa fiducia – ha concluso De Filippo – verrebbe meno, con conseguenze nefaste e difficilmente contenibili, se i territori si sentissero traditi e sopraffatti sapendo che prima o poi potrebbe toccare a tutti. Ed è per questo che la reazione unanime delle Regioni, al di là delle collocazioni geografiche e al di là delle appartenenze politiche, troverebbe riscontro in reazioni ugualmente ampie e generalizzate sui territori ad ogni nuovo progetto”.

 

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