Debiti delle imprese verso l’Erario, altri Parlamentari raccolgono l’invito di Confapi Matera
Dopo l’on. Cosimo Latronico di Conservatori e Riformisti, altri due Parlamentari raccolgono l’invito di Confapi Matera a occuparsi della questione delle conseguenze dei debiti delle imprese verso l’Erario. Si tratta dell’on. Maria Antezza e dell’on. Ludovico Vico, entrambi del PD, che hanno risposto alla lettera del presidente Enzo Acito che invitava i Parlamentari eletti in Basilicata ad adoperarsi per rivedere l’attuale sistema sanzionatorio che riguarda anche Equitalia, l’Agente della riscossione. È noto, infatti, che lo Stato attua due pesi e due misure nei confronti delle imprese: tollerante verso se stesso quando si tratta di pagare i propri debiti alle imprese; intransigente e duro se si tratta di riscuotere. L’on. Antezza, materana, e l’on. Vico, eletto in Puglia, in un recente incontro col presidente Acito hanno condiviso le preoccupazioni di Confapi Matera che si è fatta carico del malessere delle imprese che, nel caso in cui non rispettino puntualmente le scadenze di pagamento di tributi verso l’Erario, incorrono in un meccanismo perverso fatto di interessi, sanzioni, aggio di riscossione e addirittura spese di procedura, fino a superare il 100% dell’imposta dovuta, con pignoramenti e blocco dei conti correnti.
La situazione della Basilicata è particolarmente seria, perché qui si sommano gli effetti deleteri della recessione economica agli storici ritardi della pubblica amministrazione nei pagamenti alle imprese. È evidente dunque che dopo 8 anni di crisi e 17 di vigenza del Patto di Stabilità sono diverse le imprese che sono incappate nelle procedure di riscossione di Equitalia, la cui iniquità è adesso all’attenzione dei Parlamentari. Giace, infatti, presso il senato un disegno di legge, d’iniziativa dei senatori Bernini-Floris, in materia di rottamazione dei ruoli che concede alle aziende debitrici un piano di rientro con stralcio di una parte del debito rappresentata da sanzioni, interessi e aggio di riscossione.
Sulla questione è intervenuta anche la Confapi nazionale che, sollecitata dalla Territoriale di Matera, ha inviato una nota al Ministero dell’Economia e all’Agenzia delle Entrate per segnalare la problematica ed evidenziare la necessità di riformare il sistema sanzionatorio generale. In via emergenziale, secondo la Confapi “si dovrebbe modificare il sistema di riscossione con la previsione che gli Agenti di riscossione non possano forzatamente revocare i benefici concessi negli accordi di rateizzazione del debito per il mancato pagamento di poche rate e in presenza di comprovate e contingenti ragioni obiettive che impediscano nello specifico momento storico il pagamento delle rate”.