Decisa la chiusura di notte del Centro trasfusionale di Lagonegro
“La nuova organizzazione delle attività trasfusionali del P.O. di Lagonegro – che prevede la chiusura notturna delle attività in alcuni giorni – non consente di garantire gli standards minimi di sicurezza per la gestione delle emergenze-urgenze emorragiche afferenti al Pronto Soccorso Attivo e, in particolare, ad un Punto Nascita con circa 500 parti ogni anno”. Ad affermarlo è l’AAROI-EMAC Basilicata – Associazione Anestesisti e Rianimatori Ospedalieri- che ha inviato all’AOR San Carlo di Potenza una Diffida per il pieno ripristino delle attività trasfusionali nell’Ospedale di Lagonegro. In base alla nuova organizzazione in atto dal 9 ottobre scorso, già nel mese di novembre, per la maggior parte dei giorni, non è stato garantito il servizio di pronta disponibilità notturna dalle 20 alle 8 ed è stata attivata unicamente la Frigoemoteca con 4 sacche di Emazie Concentrate Gruppo 0 Rh Negativo.
«In pratica – denuncia il Sindacato degli Anestesisti Rianimatori e dei Medici dell’Emergenza-Urgenza –, è stato adottato un modello organizzativo nel quale il Centro Trasfusionale non è attivo nelle ore notturne, in quanto viene considerato “disponibile in rete” quello dell’Ospedale San Carlo. Non fosse che, in base alla distanza, l’attesa per la ricezione delle unità richieste è stata ufficialmente “stimata all’incirca di 4 ore”, un tempo di gran lunga superiore a quanto previsto dalle normative vigenti. D’altra parte le stesse Linee Guida Aziendali sulla Gestione del Paziente a rischio emorragico o con emorragia in atto prevedono che “il trasporto dei campioni per test di coagulazione deve garantire un intervallo di tempo non superiore ai 60 minuti dal prelievo alla esecuzione del test, dal momento che molte variabili possono alterare i risultati dei test (tempo, temperatura, materiale delle provette)».
«Il mancato rispetto di tale intervallo – sottolinea l’AAROI-EMAC Basilicata nella Diffida – è tanto più preoccupante, in presenza di un Pronto Soccorso Attivo che rende necessario poter gestire in sicurezza tutte le emergenze, che possano richiedere una imprevista necessità di emocomponenti per il trattamento di uno o più pazienti a rischio emorragico o con emorragia in atto, instabili e non trasferibili presso altre strutture. Si consideri sotto questo profilo che il Pronto Soccorso è situato in un presidio ospedaliero ubicato nei pressi dell’autostrada, con una elevata casistica di infortunistica stradale. Ed ancora, la mancanza di un Centro Emotrasfusionale attivo H24 non rende applicabili nemmeno le Linee Guida dell’Istituto Superiore di Sanità sulla gestione delle Emorragie Post Partum».
La situazione è stata più volte segnalata dal Direttore e dal personale della U.O.C Anestesia e Rianimazione del P.O. di Lagonegro con l’assistenza del rappresentante aziendale AAROI-EMAC. Fin dal mese di febbraio, in occasione di una prima riduzione degli orari del Centro Trasfusionale, il Direttore della UOC aveva fatto presente che nelle Linee Guida dell’Istituto Superiore di Sanità sulla gestione delle Emorragie Post Partum viene sottolineato che “la mancata disponibilità di emocomponenti e/o emoderivati, o il ritardo nella loro somministrazione, possono compromettere la prognosi e la sopravvivenza della donna”.
Di fronte al mancato riscontro da parte dell’Azienda ed in presenza di un rischio reale, l’AAROI-EMAC Basilicata, a tutela della salute dei pazienti e della posizione del personale addetto alla U.O.C Anestesia e Rianimazione del P.O. di Lagonegro, ha diffidato l’Amministrazione dell’AOU San Carlo di Potenza affinché ripristini immediatamente il Centro Trasfusionale attivo h24 presso il P. O. di Lagonegro.