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Decreto per il Primo Sinodo Diocesano della chiesa particolare di Matera-Irsina per il triennio 2017–2020

Il sinodo diocesano è l’assemblea di sacerdoti e di altri fedeli della Chiesa particolare, scelti per prestare aiuto al Vescovo diocesano in ordine al bene di tutta la comunità diocesana” (CJC 460ss).

La celebrazione del Sinodo nella vita della Chiesa costituisce un avvenimento straordinario di Grazia. E’ un dono del Signore per comprendere con discernimento comunitario la missione che Dio affida a noi suoi figli, chiamati ad annunziare la Resurrezione di Cristo in questo tempo bello e complesso.

Come ci ricorda la stessa parola “sinodo” – “syn-odos” (cammino insieme) – è il “camminare insieme” dietro Gesù, per costruire una Chiesa viva, capace di manifestare l’amore di Dio con la testimonianza dell’unità e della carità e di annunciare il Vangelo in modo credibile e convincente.

È l’occasione propizia per capire meglio come annunciare il Vangelo in un mondo che cambia, meditando la vicenda dei due discepoli di Emmaus: “Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro” (Lc 24,15). È il presupposto comunitario perchè i rappresentanti di tutto il popolo di Dio facciano un cammino ecclesiale ordinato e puntuale.

In questa veglia di Pentecoste, radunati in preghiera nella Basilica Cattedrale, anche noi, come gli Apostoli nel Cenacolo con Maria, invochiamo la potenza dello Spirito Santo affinché ci illumini, orientandoci perché il rinnovamento della nostra Chiesa diocesana sia più conforme a Cristo, suo Maestro e Signore.

La nostra Chiesa di Matera – Irsina, oggi riunita in assemblea, ricca di una lunga storia di fede e di santità (S. Eustachio, S. Eufemia, S. Giovanni da Matera, Sant’Ilario abate…), è posta di fronte a sfide urgenti ed esigenti, per le quali non mancheremo di chiedere la grazia e certamente essa non ci verrà negata. Sentiamo nostro quanto l’apostolo Paolo scriveva nella lettera ai Filippesi: “Prego che la vostra carità cresca sempre più in conoscenza e in pieno discernimento, perché possiate distinguere ciò che è meglio ed essere integri e irreprensibili per il giorno di Cristo” (Fil 1,9).

Dopo che la Sede Apostolica ha creato la nuova Diocesi di Matera-Irsina (Congregazione per i Vescovi del 30 settembre 1986), di cui siamo membra vive, non si è ancora celebrata alcuna assise sinodale, pur già auspicata dai miei predecessori confratelli vescovi, in particolare da S. E. Mons. Salvatore Ligorio, al termine della visita pastorale.

Papa Francesco in più occasioni ci sta richiamando alla necessità di un “percorso sinodale”: cosa che stiamo già facendo da circa un anno. Lo scenario planetario è completamente cambiato: le sfide sono tante. Ci troviamo a dover operare in un territorio, qual è il nostro, improvvisamente posto al centro dell’attenzione mondiale. Pertanto, c’è bisogno del discernimento di tutti per concretizzare la ricerca pastorale del bene comune, per dare nuova linfa vitale alle nostre comunità parrocchiali affinché la Chiesa in uscita sia capace di guardare il centro dalle periferie.

In continuità con l’opera pastorale del mio predecessore, fin dall’avvio del mio servizio episcopale in questa comunità ecclesiale, ho condiviso la necessità che si concorra a ravvivare l’unità della nostra Chiesa per una rinnovata coscienza della sua nuova identità.

La necessità di rendere organica l’azione delle varie Comunità ha portato alla redazione e attuazione di Piani Pastorali annuali perché il cammino di questa Chiesa sia sempre ricco di umanità e accoglienza.

Nell’ultima esortazione apostolica, Gaudete et Exsultate, Papa Francesco ci ricorda: “Per un cristiano non è possibile pensare alla propria missione sulla terra senza concepirla come un cammino di santità, perché «questa infatti è volontà di Dio, la vostra santificazione» (1 Ts 4,3). Ogni santo è una missione; è un progetto del Padre per riflettere e incarnare, in un momento determinato della storia, un aspetto del Vangelo”(19).

La società di oggi richiede risposte sempre più adeguate: è dovere dei cristiani, sotto la guida dello Spirito, ricercare in ogni epoca gli strumenti più consoni alla missione che la Chiesa ha ricevuto dal Signore Gesù Cristo.

“Tale missione trova pienezza di senso in Cristo e si può comprendere solo a partire da Lui. In fondo, la santità è vivere in unione con Lui i misteri della sua vita. Consiste nell’unirsi alla morte e risurrezione del Signore in modo unico e personale, nel morire e risorgere continuamente con Lui. Ma può anche implicare di riprodurre nella propria esistenza diversi aspetti della vita terrena di Gesù: la vita nascosta, la vita comunitaria, la vicinanza agli ultimi, la povertà e altre manifestazioni del suo donarsi per amore. La contemplazione di questi misteri, come proponeva sant’Ignazio di Loyola, ci orienta a renderli carne nelle nostre scelte e nei nostri atteggiamenti. Perché «tutto nella vita di Gesù è segno del suo mistero», «tutta la vita di Cristo è Rivelazione del Padre», «tutta la vita di Cristo è mistero di Redenzione», «tutta la vita di Cristo è mistero di ricapitolazione», e «tutto ciò che Cristo ha vissuto fa sì che noi possiamo viverlo in Lui e che Egli lo viva in noi» (Gaudete et Exsultate, 20)”.

Alla nostra Diocesi di Matera-Irsina si ripropone l’esigenza di prendere maggiore coscienza della propria identità, di formulare obiettivi comuni che esprimano la vita del popolo di Dio, la propria dimensione comunitaria, la volontà d’essere come “un corpo solo” (1Cor 12,12).  Quindi, la nostra comunità cristiana è connotata, oltre che dalla sua storia molto variegata, soprattutto dalla necessità di scegliere metodi e progetti che rispondano alle urgenze del tempo presente.

Sentito, pertanto, il Consiglio Presbiterale ai sensi del Can. 461, §1, del C.J.C., il Collegio dei Vicari Foranei e l’intero Presbiterio, considerata la necessità di un’approfondita consultazione delle componenti della Chiesa e della società, avendo chiesto luce dal Signore insieme a tanti fedeli, particolarmente i malati e i membri delle comunità di vita contemplativa, indico il Santo Sinodo Diocesano e, pertanto, con il presente atto, in ottemperanza al Can.462,§1, del CJC., vista l’Istruzione sui Sinodi diocesani emanata congiuntamente il 19 marzo 1997 dalle Congregazioni per i Vescovi e per l’Evangelizzazione dei Popoli, con il presente atto

DECRETO

la indizione del PRIMO SINODO DIOCESANO

e che si attivino le procedure previste dal Diritto della Chiesa per la preparazione dell’assise sinodale, sulla scia del percorso sinodale già avviato.

Il Sinodo si articolerà nelle seguenti fasi:

  • Il percorso sinodale, già avviato nel 2017, che ci ha visti impegnati nello studiare le quattro Costituzioni conciliari e le cinque vie di Firenze partendo dall’Evangelii Gaudium di Papa Francesco: la Sacrosanctum Concilium abbinata a Trasfigurare; la Dei Verbum ad Annunciare; la Lumen Gentium ad Educare; la Gaudium et Spes ad Uscire e Abitare.
  • Raccolta e sintesi dei dati del lavoro presinodale, presentati durante l’ultima assemblea;
  • Presentazione dell’instrumentum laboris nella seconda metà del 2018;
  • Apertura ufficiale del Sinodo. Il 13 gennaio 2019, festa del Battesimo di Gesù, avrà inizio ufficialmente il I Sinodo Diocesano di Matera – Irsina. Le sessioni di lavoro si svolgeranno durante tutto l’anno. Prenderanno parte sacerdoti, religiosi, religiose, diaconi, seminaristi, laici che hanno già lavorato durante il percorso sinodale.
  • Conclusione del Sinodo: il 25 gennaio 2020, festa della conversione di S. Paolo, si chiuderà ufficialmente il Sinodo.
  • Pubblicazione e presentazione di tutto il lavoro svolto con indicazioni e norme per tutta l’Arcidiocesi.

In ogni parrocchia, domenica 27 maggio c.a., il presente Decreto venga letto in tutte le chiese della Diocesi e in tutte le Messe.

Fiduciosi ricorriamo al conforto della nostra Madre Celeste, venerata sotto il dolce titolo di Madonna della Bruna, nostra patrona, invocando l’intercessione dei Santi Eustachio, Eufemia e Giovanni da Matera.

Invito tutti alla preghiera. Da questa Basilica Cattedrale ripartiamo con rinnovato zelo per l’evangelizzazione sull’esempio dei primi discepoli della Chiesa antica.

Dato a Matera, il 19 maggio 2018, Veglia di Pentecoste.

Antonio Giuseppe Caiazzo

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