Una delegazione della Cisl lucana al presidio in Piazza Montecitorio sugli ammortizzatori in deroga
Una delegazione della Cisl Basilicata, capeggiata dal segretario generale Nino Falotico, è oggi in Piazza Montecitorio per partecipare al sit-in promosso da Cgil Cisl Uil per chiedere al governo il rifinanziamento degli ammortizzatori in deroga. Si tratta del secondo presidio dopo quello tenutosi martedì scorso. “La revisione al ribasso delle previsioni di crescita – commenta Falotico – sono un pericoloso campanello di allarme a conferma che la crisi non è finita e continuerà ancora per mesi a produrre i suoi effetti negativi sul mercato del lavoro. In assenza di una riforma organica degli ammortizzatori sociali – continua il segretario della Cisl lucana – il rifinanziamento della cassa in deroga è una necessità non più rinviabile per decine di migliaia di lavoratori”.
“Purtroppo la congiuntura politica, con il logorante e finora infruttuoso dibattito sulle riforme istituzionali, sta mettendo in ombra la drammatica congiuntura economica e sociale di un paese allo stremo”, avverte Falotico, sottolineando che “per il futuro le previsioni non sono buone. Il recente rapporto industria della Cisl prevede un’ulteriore contrazione dei posti di lavoro se il ciclo economico non invertirà il senso di marcia e se il governo continuerà a non occuparsi di economia. Le risorse per la cassa in deroga rastrellate dal ministro Poletti non sono sufficienti a coprire il fabbisogno per il 2014”.
Falotico invita governo e parlamento a fare gli straordinari anche sulle riforme economiche “perché il paese non può più aspettare i comodi dei partiti” e a non lasciare sole le Regioni. “L’accordo siglato nei giorni scorsi con il governo regionale è una boccata di ossigeno per garantire un minimo di reddito a circa 2.600 lavoratori, ma serve un intervento risolutivo del governo per disinnescare la bomba sociale”.
Intanto si stanno svolgendo anche in Basilicata le prime assemblee unitarie a sostegno del documento di Cgil Cisl Uil su fisco, pensioni e lavoro in vista della mobilitazione autunnale. “Il documento è il contributo responsabile che il sindacato confederale mette sul tavolo della politica per rimettere un po’ di equità nel circuito economico. Senza equità non ci sarà ripresa e senza ripresa aumenterà la disoccupazione. Il governo si convinca una volta per tutte – conclude Falotico – che da solo non ce la farà e che la legge elettorale non si mangia”.