Delitto Avetrana, Sabrina Misseri resta in carcere
Sabrina Misseri deve rimanere in carcere, perché il pericolo è che possa fuggire, inquinare le prove, oppure compiere nuovamente il delitto brutale per il quale è stata condannata. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Taranto, che ha rigettato l’appello di Franco Coppi e Nicola Marseglia, difensori di Sabrina, contro la decisione della Corte di Assise che nelle scorse settimane aveva negato la scarcerazione o, in subordine, gli arresti domiciliari.
Inoltre il Tribunale ha fatto presente che da parte della difesa della detenuta non è stata prodotta alcuna documentazione medica che attesti uno stato di salute della ragazza incompatibile con il regime carcerario. Nell’appello i legali di Sabrina avevano chiesto la scarcerazione della loro assistita sostenendo, tra l’altro, che la ragazza si trova in un profondo stato di depressione. Sabrina Misseri è detenuta nel carcere di Taranto dal 15 ottobre 2010, un mese e mezzo dopo la morte della cugina Sarah Scazzi. La sentenza di condanna all’ergastolo è stata emessa dalla Corte di Assise di Taranto nell’aprile 2013. Le motivazioni della sentenza non sono state ancora depositate.