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Denuncia alla Commissione vigilanza sui rimborsi ai partiti

MATERA- Il Movimento Astensionista intende citare in giudizio i cinque maggiori Partiti politici (PDL, PD, IDV, LEGA NORD, UDC) destinatari di tutto il fondo di rimborso elettorale per le elezioni 2008/2009/2010, comprese le quote astensionistiche che invece dovrebbero rimanere nelle casse dello Stato. E chiede al Consiglio Nazionale Forense di voler segnalare un avvocato del Foro di Roma a seguito della rinuncia di alcuni avvocati contattati dal movimento. La Commissione di Vigilanza per la Democrazia Partecipativa ribadisce di essere un movimento astensionista autonomo, riconosciuto a livello istituzionale, attualmente operante in Italia. Costituitasi nel 2007 in seno al direttivo dell’associazione territoriale Comitato Cittadiniattivi di Bernalda-Metaponto, offre al cittadino il supporto logistico per garantire i diritti di sovranità sanciti dalla Costituzione. I Commissari che la compongono sottoscrivono un regolamento in base al quale, e per mezzo inoltre della loro astensione politica preventiva dal voto, garantiscono ai cittadini e agli elettori la loro equidistanza da ogni schieramento politico-partitico, al servizio esclusivo della legalità e del bene comune. Tra le prime iniziative l’appello al Presidente della Repubblica, del Senato e della Camera dei Deputati, per chiedere l’applicazione dei principi di sovranità previsti dalla Costituzione anche per gli “astensionisti”. “Le risposte ufficiali pervenuteci sia dalla Presidenza della Repubblica che della Camera dei Deputati -rileva il movimento- hanno lasciato ben sperare, in quanto gli appelli inviati erano stati, per competenza, girati alle Commissioni Affari Costituzionali di Camera e Senato per la loro trasmissione a ogni singolo componente, con la speranza di eventuali disegni di legge di modifica dell’attuale ordinamento”. Altri appelli si sono soffermati sugli aspetti di incostituzionalità dell’attuale ordinamento legislativo elettorale, che, a giudizio del movimento, ha ridotto le funzioni di sovranità dei cittadini nella scelta dei candidati, ma soprattutto ha privato gli elettori di quella funzione sovrana e democratica, direttamente collegata all’espressione del voto, di determinarne le conseguenti attribuzioni dei rimborsi elettorali. Per questi motivi, il movimento ritiene illegittima e anticostituzionale l’attuale prassi, che consente ai partiti superanti i quorum di appropriarsi anche dei fondi di rimborso astensionistico. In riferimento alle dichiarazioni rese da Antonio Di Pietro all’agenzia ASCA circa l’astensionismo, il portavoce della Commissione di Vigilanza Antonio Forcillo invita Di Pietro a contare gli astensionisti in maniera più corretta, visto che ormai, in caso di elezioni anticipate, essi si apprestano a superare la soglia del 50%, divenendo così la prima forza assoluta del Paese.

(Giuseppe Coniglio)

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