Denuncia UE: quando la conoscenza migliora la Basilicata
Durante la conferenza stampa del 20.3. 2014 tenuta, e non a caso, presso il palazzo della Regione Basilicata, è stata illustrata la denuncia all’UE presentata da comitati, associazioni di categoria e cittadini della Basilicata e della Calabria.
I fatti contestati riguardano la Regione Basilicata per quanto concerne lo stato delle acque del Pertusillo, il rischio sismico e lo sfruttamento delle risorse idriche a causa dell’intensa attività di estrazione di idrocarburi.
In effetti, consentire attività di estrazione di idrocarburi senza limiti e prescrizioni costituisce concreto pericolo per l’immenso patrimonio idrico della Basilicata che, in tal modo, viola il diritto comunitario.
In merito allo stato delle acque del Pertusillo in Basilicata (Italia) la denuncia riporta lo studio e la relazione de Prof. Albina Colella, Professore Ordinario di Geologia e Sedimentologia dell’Università di Basilicata , mentre il rischio sismico e attività petrolifere si avvale del prezioso contributo del Prof. Franco Ortolani, Professore Ordinario di Geologia, Università di Napoli Federico II, durante la conferenza stampa del 20.3.2014 illustra gli aspetti relative alle faglie sismogenetiche, rischio sismico e attività petrolifera
L’Avv. Giovanna Bellizzi ha curato l’aspetto legale della denuncia evidenziando le numerose norme del diritto comunitario non rispettate.
A seguito della denuncia all’UE per le violazioni del diritto comunitario compiute dalla Regione Basilicata si potrebbe determinare l’avvio ad un procedimento d’infrazione.
Ma forse a destare preoccupazione non è tanto il procedimento d’infrazione per violazione di norme di diritto comunitario.
In effetti, con la denuncia all’UE il rischio che si corre è di accedere un faro autorevole e indipendente su oltre vent’anni di gestione del petrolio in Basilicata e sul ruolo svolto dalle istituzioni e della politica.
La notizia ha suscitato notevole interesse da parte dei cittadini non solo della Basilicata quanto, piuttosto, della Puglia e della Campania.
Un numero rilevante di cittadini, di comitati e di associazioni di categoria delle tre regioni, già nei giorni precedenti la conferenza stampa ha avviato un inteso tam tam mediatico, dando un incredibile sostegno e supporto all’iniziativa e agli estensori della denuncia.
Tra i firmatari ci sono state grosse organizzazioni di categoria come la Cia,la Coldiretti,Confesercenti della provincia di cosenza, il Consorzio industriale della provincia della Sibaritide , il consorzio degli operatori turistici della Sibaritide e i tanti cittadini coraggiosi lucani e calabresi che vogliono un futuro diverso e sostenibile.
La stampa, quasi tutta, ha dimostrato grande interesse per la notizia partecipando alla conferenza e dando compiuta e puntuale informazione ai cittadini attenendosi rigorosamente ai fatti.
Solo il Quotidiano della Basilicata, all’indomani della conferenza non pubblicava la notizia.
Un giorno di assoluto silenzio sui fatti rilevanti per la comunità.
I cittadini e i comitati e le associazioni di categoria hanno recepito il lavoro scientifico della Prof. Colella e del prof Ortolani d’indubbio valore per la competenza accademica e per il continuo impegno a difesa dell’ambiente svolto sempre con lucida obbiettività.
Conoscenza e lavoro messo a disposizione della comunità a titolo gratuito per una crescita sociale collettiva. E’ attraverso la conoscenza che possiamo sconfiggere la cultura del sottosviluppo e del ricatto sociale di una classe politica di stampo medioevale che ha fatto diventare la Basilicata la regione più povera d’Itlalia. Attraverso la conoscenza migliora la società e la collettività e questo è il nostro augurio per quanti potranno mettere a disposizione la propria conoscenza per una crescita collettiva allo stesso modo di come geologi,fisici,avvocati ,biologici insieme alla stampa sempre presente nelle questioni di grande rilievo per la collettività . Esistono problemi gravi che la nostra denuncia ha toccato e nello specifico: tutela delle acque, sfruttamento intensivo del nostro territorio, distruzione delle economie locali e di una economia sostenibile ed è su questi aspetti che dobbiamo soffermarci e riflettere.
MEDITERRANEO NO TRIV
NO SCORIE TRISAIA