CronacaMicroPostPuglia

Denunciato caporale nel Tarantino per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro

Un imprenditore di 58 anni è stato denunciato con l’accusa di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro e per favoreggiamento alla permanenza sul territorio italiano di clandestini. L’uomo, titolare di un’azienda agricola a Taranto, è stato denunciato dalla task force anticaporalato istituita dal Questore di Taranto Giuseppe Bellassai. In una masseria sita nelle campagne del quartiere Paolo Sesto sono stati identificati due extracomunitari mentre erano intenti a governare gli animali: un marocchino di 39 anni con regolare permesso di soggiorno, e un 25enne del Gambia, irregolare sul territorio italiano, entrambi privi di contratto di lavoro.
Gli ulteriori accertamenti hanno consentito di verificare che i due operai non erano stati neanche sottoposti alle previste visite mediche; il 39enne aveva il compito di portare al pascolo il gregge, con orari di lavoro che raggiungevano spesso le 12 ore giornaliere e con una retribuzione mensile di 600 euro, mentre il cittadino del Gambia si occupava di dar da mangiare agli animali, provvedendo anche alla loro pulizia, anch’egli con gli stessi orari per i quali, però, non percepiva alcuna retribuzione.
All’interno della struttura c’era una stanza con due letti, priva di servizi igienici e in condizioni di totale degrado, adibita ad alloggio degli operai. Al piano terra, inoltre, è stato individuato un deposito, refrigerato da un condizionatore d’aria, dove erano conservati, in precarie condizioni igieniche, prodotti caseari sia freschi sia stagionati pronti per la libera vendita, sottoposti a sequestro.
Al termine dell’ispezione, nei confronti del giovane gambiano è stato emesso il decreto di espulsione dal territorio italiano. E’ stata notificata anche la sospensione dell’attività lavorativa e, a seguito delle irregolarità rilevate, sono state elevate sanzioni amministrative per circa 10.000 euro. La task force ha disposto infine il sequestro di alcuni cavalli ricoverati in una stalla che sono risultati privi del microchip.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *