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Deposito di rifiuti petroliferi al Centro Oli di Viggiano, la Cgil Basilicata chiede chiarezza alla Regione

“La richiesta da parte dell’Eni di realizzare un nuovo impianto di rifiuti petroliferi, pericolosi e non, al Centro Oli di Viggiano, pone una serie di interrogativi cui ci auguriamo la Regione Basilicata inviti la compagnia petrolifera a dare risposte”. È quanto afferma il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa.
“Prima di tutto la richiesta apre all’interrogativo su come, fino a oggi, la multinazionale abbia smaltito i rifiuti derivanti dalla sua attività. – ha detto Summa – Il rischio, anche a seguito dell’inserimento della nostra regione tra i siti ipotizzati per il deposito nazionale di scorie nucleari, cui il sindacato si è già opposto, è che la Basilicata diventi davvero la discarica d’Italia, in un momento particolare per l’economia mondiale, e che porta a pensare che la transizione energetica debba essere veramente un volano di sviluppo del territorio e del Paese, come ci indica anche l’Europa. Chiediamo, quindi, alla Regione Basilicata di fare chiarezza e di convocare al più presto il tavolo della trasparenza, così come richiesto da tempo. Se è vero che entro fine gennaio verrà chiuso l’accordo con Eni per il rinnovo delle concessioni, riteniamo il confronto non sia più rinviabile”, conclude Summa

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