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Dichiarazioni dei sindaci di Corleto P., Gallicchio, Marsicovetere, Moliterno e San Martino d’Agri

I Sindaci di  Grumento Nova, Montemurro, Paterno, Sarconi, Spinoso e Tramutola, hanno annunciato le proprie dimissioni per una serie di motivazioni che “ledono e mortificano il ruolo istituzionale ricoperto con grandi sacrifici, ma con altrettanta passione, sino ad oggi, assicurato”.

A seguito della decisione dei sindaci dei comuni della Val d’Agri, riceviamo e pubblichiamo le dichiarazioni dei sindaci di Corleto Perticara, Gallicchio, Marsicovetere, Moliterno e San Martino d’Agri:

 “Mi verrebbe da dire non fiori ma opere di bene, non buone intenzioni ma fatti. Come Sindaco di questa Valle ritengo sia giusto stare in una strategia che ci affianca alla rappresentanza regionale del territorio per rivendicare interventi di sviluppo da parte dello Stato, ma se si rompe questo schema dopo non ci si può accontentare semplicemente di una promessa di impegno da parte di chi è candidato al Parlamento. Perché o stiamo dicendo che quei candidati, non certo politicamente nati oggi, non si sono impegnati per la Valle, e allora non c’è da fidarsi di promesse fatte in campagna elettorale, o se l’impegno lo riconosciamo non possiamo mettere in campo un atto estremo come le dimissioni sapendo già che le ritireremo appena la promessa sarà rinnovata”.

Sindaco di Corleto Perticara

Rosaria Vicino

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“Siamo tutti uomini con sensibilità politica e di partito, ma il mandato istituzionale chiede una responsabilità e una coerenza almeno pari se non superiore. Presentare le dimissioni per chiedere impegni mentre manca l’interlocutore principale, il Governo, è illogico e certo non è pensabile che ci si sia distratti non pensando che si è sotto elezioni, che in 20 giorni non ci potrà essere alcuna risposta ma solo un effetto comunicativo. Bersani ha sempre invitato ad evitare le demagogie elettorali, e io sono su quella linea sia quando si parla di Imu e di tasse che quando si parla di Val d’Agri”.

Sindaco di Gallicchio

Pasquale Sinisgalli

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“La Val d’Agri con questa rivendicazione azzardata si è trovata a fare un doppio passo del gambero:

per un verso ha messo a repentaglio un’unitarietà della Vai d’Agri che era stata faticosamente costruita e tenuta a valore, per un altro rischia di non rendere più credibili le rivendicazioni della zona. Chi è chiamato a impegni pubblici deve saper meglio contenere i propri slanci, tenere a freno le pulsioni estemporanee e capire che i “bei gesti” di oggi sono da evitare se si traducono in danni di domani. E sono sinceramente preoccupato per un possibile danno di credibilità alla classe dirigente della Valle e, quindi, alla Valle stessa”.

Sindaco di Marsicovetere

Sergio Claudio Cantiani

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“Ma è possibile che anche nel piccolo reticolo di paesi di qualche migliaio di abitanti.che è la Val d’Agri si mettano in campo azioni più per ottenere qualche applauso su facebook che non un risultato per la comunità? Sul tema dello sviluppo stiamo tenendo i nervi saldi da anni per far si che ci sia un progetto, che non sia un contentino e che inevitabilmente riguardi tutti, perché è impensabile un solo paesino sviluppato nel deserto. Vorrei dire che il senso di responsabilità deve portarci magari non a dimetterci ma a rischiare l’impopolarità e di non essere rieletti pur di ottenere risultati. In altre parole, meglio conservare la credibilità per creare un posto di lavoro in più, magari tra un anno, che ottenere in qualche ora una serie di “mi piace” sulla pagina personale di un social media”.

Sindaco di Moliterno

Giuseppe Tancredi

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“In un momento di crisi in cui l’unica cosa che si spreca sono le promesse, fare atti estremi già annunciando una pronta retromarcia appena arriveranno le promesse è quantomeno un peccato di ingenuità politica che mette anche a rischio la credibilità delle nostre ragioni. Se c’è chi è pronto a fermarsi di fronte ad assicurazioni, io, e credo di non essere isolato tra gli amministrazioni della Val ‘d’agri, sono pronto a tenere duro fino a quando le contropartite per lo straordinario contributo energetico che diamo al Paese non arriveranno. Su questa linea siamo al fianco della Regione con il dito chiaramente puntato verso lo Stato senza retro pensieri e senza infingimenti. Non mi interessa avere qualche migliaio di euro in più a scapito del Comune confinante, ciò che serve è quel progetto di sviluppo che tutti quanti abbiamo concordato possa esserci solo con un intervento forte e convergente di Stato e compagnie”.

Il Sindaco di San Martino d’Agri

Michelino Lammoglia

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