Digitalizzazione: sfide e opportunità in Puglia e in Italia
Durante la pandemia l’Italia, come molti altri paesi, ha fatto passi in avanti per quanto riguarda la digitalizzazione. Si scontra però ancora con la realtà di un ritardo accumulato negli anni e difficile da colmare nei confronti delle altre nazioni dell’Unione Europea, come evidenzia il Desi (Indice di digitalizzazione dell’economia e della società) 2021. Il fattore che più preoccupa continua a essere il capitale umano, ovvero le competenze digitali dei cittadini e l’uso che fanno di internet. Come è facile intuire, questo è un problema difficile da eliminare nel giro di un paio d’anni e per il quale non esistono soluzioni semplici o univoche. Mentre la copertura della banda larga si può migliorare con investimenti mirati, per far sì che gli italiani utilizzino più frequentemente servizi e tecnologie digitali sono necessarie misure incrociate e volte al lungo termine.
La Puglia, come gran parte delle regioni del Sud, mostra un quadro ancora più scoraggiante rispetto alla media nazionale. Si trova infatti tra le ultime posizioni per quanto riguarda proprio il capitale umano e per l’uso settimanale di internet, che si ferma al 64%. Ci sono però alcuni timidi segnali che fanno sperare in un cambiamento positivo in atto.
Digitalizzazione come opportunità
Nonostante le criticità presenti in Italia, la digitalizzazione offre tante nuove opportunità in ambito lavorativo. Queste diventano particolarmente importanti in aree dal tessuto sociale più fragile, grazie alla possibilità di lavorare in remoto per aziende situate altrove senza per forza doversi allontanare da famiglia e affetti. Diverse professioni che tradizionalmente si svolgono in ufficio stanno mano a mano diventando flessibili, con l’uso più frequente dello smart working.
C’è poi tutto il settore dei lavori digitali, sempre più richiesti dalle aziende che ancora non sono in grado di trovare candidati con le giuste competenze. Per chi abbia voglia di impegnarsi in un percorso formativo rilevante si aprono dunque prospettive di carriera interessanti. Una delle professioni digitali più richieste e per cui non serve una laurea è quella di web developer, che si può iniziare dopo aver completato uno dei corsi aulab erogati a cadenza periodica. Si tratta di bootcamp intensivi che insegnano le basi della programmazione in circa tre mesi, dopo i quali si è in grado di creare un sito web da zero. Partendo dalle competenze di web developer si può poi decidere di specializzarsi ulteriormente, imparando altri linguaggi e tecnologie per intraprendere professioni come game developer, sviluppatore di software, esperto in sicurezza informatica, e molte altre.
La Puglia punta sulla sanità digitale
Con la spinta portata dalla pandemia, uno dei settori a cui si è dato più risalto è naturalmente quello sanitario. La digitalizzazione in questo campo ha subito una forte accelerazione, e la Puglia non fa eccezione. Lo dimostra la crescita del portale PugliaSalute, creato anni fa e diventato durante l’emergenza sanitaria un punto di riferimento per i cittadini, con ben 9 milioni di accessi nel corso del 2021. Oltre alla consultazione del Fascicolo Sanitario Elettronico, i cittadini hanno utilizzato la piattaforma per prenotare vaccinazioni o scaricare i risultati dei test per il coronavirus. La Puglia sta inoltre puntando sull’inclusività della sua offerta sanitaria digitale, così da permettere a tutti di accedervi in modo agevole.
Durante la pandemia è aumentato di molto l’utilizzo di questi servizi da parte dei cittadini, ma è diventato ancora più evidente il divario digitale tra le diverse generazioni. Oltre alla creazione di una rete coesa e funzionale per la sanità online sarà quindi necessario muoversi per colmare la lacuna, rafforzando le competenze digitali in tutte le fasce d’età. Solo così sarà possibile sfruttare appieno le potenzialità della digitalizzazione, per fornire servizi davvero a misura di cittadino.