DIH Basilicata, la porta di accesso al futuro dell’innovazione digitale
Industria 4.0 è un’imprescindibile prospettiva di futuro ma anche una trasformazione in atto, già fortemente radicata sul territorio, non solo nazionale ma anche locale. La conferma è arrivata dalla folta partecipazione di imprenditori lucani alla giornata di approfondimento che si è tenuta oggi a Matera, sui temi della trasformazione digitale, nella tappa locale del roadshow che Confindustria sta portando su tutto il territorio nazionale. Si tratta dell’ulteriore iniziativa voluta da Confindustria Basilicata – come ha spiegato il presidente Pasquale Lorusso – per sensibilizzare le aziende alle opportunità di Industria 4.0 e soprattutto far conoscere gli strumenti attraverso i quali vengono supportate nella sfida dell’innovazione. Primo fra tutti, il Digital Innovation Hub Basilicata, che da qualche mese ha avviato le proprie attività a supporto delle imprese.
“Porta di accesso ufficiale delle imprese alla quarta rivoluzione industriale, che garantisce attività di informazione e formazione ed eroga specifici servizi”, l’ha definito la responsabile del progetto Industry 4.0 di Confindustria Basilicata, Gabriella Megale. “Un soggetto specializzato nel trasferimento di innovazione alle imprese – ha sottolineato Megale – che trae la sua forza da tre fattori principali: essere parte di una rete nazionale che mette in comune le migliori pratiche del Paese, per rispondere in maniera adeguata alle singole esigenze dell’imprenditore; valorizzare le prestigiose collaborazioni con enti di ricerca, Università e soggetti specializzati nel trasferimento di innovazione; capitalizzare le competenze della società di servizi di Confindustria Basilicata, Conforma – socio fondatore del DIHB insieme a Confindustria Basilicata – forte di un’esperienza decennale al fianco delle aziende”.
“Il nostro ruolo – ha detto il direttore delle Politiche industriali di Confindustria, Andrea Bianchi – è allargare la platea degli innovatori, portare un piano di trasformazione digitale in ogni azienda, per fare in modo che l’imprenditore agganci il processo di trasformazione in atto. In caso contrario, la manifattura rischierebbe di diventare l’anello debole della catena, perdendo capacità di competere. Dopo aver innovato il parco macchine, la sfida è portare la cultura del 4.0 dentro al modello di business, con una produzione sempre “intelligente” e personalizzata, in grado di rispondere alle esigenze sempre più specifiche del cliente”.
Per quanto riguarda l’impatto occupazionale della trasformazione digitale applicata alla produzione industriale, il direttore Bianchi ha chiarito: “Nessuno di noi può dire con precisione quello che accadrà, ma certo è che le previsioni catastrofiche che spesso sentiamo non trovano alcun tipo di conferma nei fatti. Si andrà verso una specializzazione delle competenze. Per tale motivo è fondamentale investire sulla formazione per creare competenze 4.0. Quello che ci auguriamo è che gli incentivi previsti a livello nazionale possano essere confermati, per consolidare il grande impulso che stanno dando a livello economico”.
Presente all’incontro anche il direttore generale del dipartimento Attività produttive della Regione Basilicata, Giandomenico Marchese, che ha illustrato le modalità di incentivazione all’innovazione digitale del bando della Regione, il cui sportello è stato aperto solo qualche giorno fa. “Un tipo di sostegno che sostanzialmente conferma l’impostazione del Piano nazionale, che interviene su due asset principali, incentivi e competenze, interamente finanziato con le royalties del petrolio”.
Il direttore generale ha poi evidenziato come la Regione stia agendo a favore della formazione nel settore dell’innovazione, anche attraverso strumenti quali l’Alternanza scuola lavoro, gli ITS e i dottorati industriali. L’assessore comunale di Matera, Vincenzo Acito, ha invece sottolineato come la sperimentazione del 5 G nella città dei Sassi sia orientata soprattutto a fare da leva all’industria culturale e turistica, con le tante opportunità che possono aprirsi per le imprese esistenti sul territorio e in generale per il territorio, in termini di attrattività.
Il referente del Cluster Aerospazio “Ctna”, Salvatore De Biasio e il referente del Cluster tecnologico “fabbrica Intelligente” del Politecnico di Milano, Marcello Urgo, hanno contribuito al dibattito le rispettive esperienze. Nel pomeriggio, sono seguiti i due laboratori tematici: “IOT e sensoristica” e “Big data e Cloud computing”.