Dimensionamento scolastico, Mollica critica il nuovo Piano
“Un Piano di dimensionamento scolastico raffazzonato per niente conforme alle norme e alle linee guida della stessa regione che penalizza oltremodo i giovani lucani negando agli stessi il futuro”.
E’ quanto dichiara il capogruppo del Movimento per le Autonomie Francesco Mollica nell’intervento il Piano Scolastico in discussione in Consiglio regionale.
“Nonostante l’alto valore, e la valenza che la pubblica istruzione assume nel nostro paese – afferma Mollica – stiamo sprecando l’ennesima occasione utile per provare a volare alto.
La confusione regna sovrana in Consiglio dove si discute un Piano scolastico diverso da quello presentato dalla Giunta regionale, per niente conforme alle richieste e alle linee guida, del piano delle due province, per niente rispettoso delle necessità evidenziate in commissione dai comuni e dalle comunità ascoltati in audizione.
Senza dimenticare – prosegue ancora Mollica – della bagarre in sede di consiglio regionale e del diverso trattamento applicato alle diverse aree della nostra regione, dove casi uguali hanno ricevuto diverso trattamento in base alla rappresentanza dei consiglieri regionali presenti in quel comune o di quelli presenti alla fase di voto.
Risulta difficile votare questo Piano, intriso di numerose incongruenze, disuguaglianze e contro la legge.
Per cercare di realizzare un Piano scolastico equo e significativo personalmente ho presentato diversi emendamenti al Piano di dimensionamento scolastico al fine di favorire una migliore distribuzione ed attuazione dei numerosi plessi scolastici del territorio lucano.
In particolare i singoli emendamenti riguardano i comuni di Acerenza, Pescopagano, Terranova del Pollino, Balvano/Baragiano e Venosa.
Per quanto riguarda il comune di Acerenza – afferma lo stesso capogruppo – La modifica al Piano scolastico proposta attua la verticalizzazione di un Istituto Omnicomprensivo così come già adottata per altri comuni. La verticalizzazione e quindi la formazione di un Istituto Omnicomprensivo, comprensivo della Scuola dell’Infanzia, Primaria, Secondaria di primo Grado e l’Istituto Tecnico Commerciale, oltre ad assicurare la continuità tra i vari ordini di scuola, principio avvalorato dalle recenti teorie pedagogiche, mira a salvare l’identità culturale e territoriale della comunità acherutina, ed evita un frazionamento inserito nel Piano provinciale, secondo cui Acerenza verrebbe ad essere suddivisa tra il POIS Alto Basento come istituto comprensivo, e tra il POIS Vulture Alto Bradano, come Istituto Superiore. Di eguale principio di verticalizzazione tratta anche – continua Mollica – l’emendamento riguardante il comune di Pescopagano.
Di diversa impostazione è l’emendamento riguardante il comune di Terranova dove – prosegue il capogruppo M.P.A. – si attua una rettifica relativa al numero degli alunni della scuola elementare di Terranova che sono 45 ed il cui numero non risultava riportato né nel Piano licenziato dalla provincia, né in quello predisposto dalla Giunta regionale.
Inoltre con tale emendamento, al fine di mantenere una identità rispetto agli altri comuni con cui il Piano propone l’accorpamento, si propone di consentire ai comuni di Terranova, San Costantino, Cersosimo, Noepoli e San Paolo di accorparsi mantenendo così unita la Val Sarmento.
Per quanto riguarda Balvano/Baragiano si è voluto mantenere fede ad un rapporto e a progetti sinergici avviati anni addietro e aggregando a tali plessi scolastici anche Ruoti.
Gli emendamenti riguardanti, invece, la città di Venosa erano due; il primo per invertire i valori riferiti prima dalla delibera provinciale che dalla giunta regionale dove per errore il numero degli alunni dell’IPSIA (140) era stato invertito con quello del Liceo Classico (324).
Il secondo emendamento, invece, ripristinando quanto stabilito dalla Provincia di Potenza in merito alla istituzione dell’indirizzo scientifico presso il Liceo “Q. Orazio Flacco” di Venosa-Lavello, nell’ambito del POIS Vulture – Alto Bradano, cosa questa decisa dopo una serie di confronti con le comunità e le istituzioni locali e attenendosi a quanto stabilito nelle Linee di indirizzo per l’anno scolastico 2011/2012 e poi tralasciata, del tutto ingiustificatamente, dalla Giunta regionale e quindi non più presente nella D.G.R. n. 15 del 5.01.2011, riprende l’appello dei Sindaci dei Comuni di Venosa, Maschito, Lavello, Palazzo San Gervasio, Montemilone, Ginestra e Ripacandida che, appunto, rappresentano il territorio penalizzato dalla decisione assunta dalla Giunta regionale.
Inoltre l’istituzione di tale indirizzo risolverebbe le problematiche di intasamento del Liceo scientifico di Melfi dove già sussistono le carenze strutturali, e garantirebbe ai numerosi studenti di Venosa di restare nella propria città ed agli altri residenti nei comuni limitrofi di avere meno disagi, evitando loro di dover affrontare un tragitto superiore per raggiungere la scuola; elemento questo che si pone in linea con i previsti tagli ai trasporti locali effettuati dal Governo centrale sia alla Regione che alla Provincia.
Oggetto di un ennesimo emendamento è stata l’istituzione del Liceo Musicale, unico in tutto il territorio regionale, riprendendo una tradizione musicale che Venosa ha nella storia, essendo la patria di Carlo Gesualdo da Venosa”.