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Il Monitoraggio di precisione sul Citrus Tristeza Virus, la più grave malattia virale degli agrumi (nota come Tristezza degli agrumi), potrà essere effettuato attraverso metodi innovativi, mediante analisi biomolecolari con sistemi diagnostici smart direttamente in campo. In tal senso si potrebbero attivare misure nel Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020. E’ quanto emerso nel corso di un apposito workshop organizzato dall’Alsia – Crm/Centro Ricerche Metapontum Agrobios in collaborazione con il Dipartimento regionale Politiche agricole.
All’incontro sono intervenuti Francesco Cellini, direttore ricerca e sviluppo dell’Alsia Crma, Ermanno Pennacchio, dirigente dell’Ufficio Fitosanitario regionale, Pasquale Domenico Grieco, e Pina Morano, ricercatori dell’Alsia-Crma e Lucia Barra, biologa molecolare.
Nel seminario, introdotto da Francesco Cellini, hanno preso parte funzionari e tecnici regionali, dell’Alsia-Crma, studiosi, agronomi, imprenditori agricole e vivaisti. Grieco e Morano hanno spiegato come l’Alsia-Crma stia mettendo a punto vari progetti di ricerca nell’agricoltura di precisione. In tale quadro risulta particolarmente importante e vantaggioso, avere la disponibilità di sistemi biomolecolari in grado di diagnosticare in situ.
Ermanno Pennacchio del Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata si è soffermato sul monitoraggio che l’Ufficio fitosanitario sta svolgendo sul territorio in relazione alle normative di riferimento e sulla commercializzazione dei vegetali e prodotti vegetali degli agrumi.
“L’applicazione di modelli e tecnologie innovative di monitoraggio- ha detto Pennacchio- che vadano nella direzione della cooperazione sia con gli enti di ricerca sia con i vivaisti rientra nelle strategie innovative sostenute dall’assessore Braia. Il tutto al fine di gestire al meglio ogni eventuale problematica fitosanitaria”.
Pennacchio ha quindi fatto presente che il Citrus Tristeza Virus, determina scompensi fisiologici da determinare in alcuni casi gravi danni di disseccamento fino alla morte della pianta, per cui, non essendoci cure fitoiatriche efficaci e risolutive per le piante attaccate, la prevenzione e il controllo restano le uniche vere armi in forza per bloccare la diffusione di questi fitopatogeni. I sistemi diagnostici da campo sono stati quindi presentati da Lucia Barra che ha illustrato la tecnica molecolare Lamp (Loop mediatedisothermal amplification) che consente in maniera veloce in un’unica reazione l’individuazione di un tratto del genoma del fitovirus se presente, direttamente in situ.