Diplomi facili, 21 indagati a Brindisi
Una vera e propria associazione a delinquere, che offriva diplomi facili dietro il pagamento di 3mila euro. La Procura di Brindisi ha notificato ventuno avvisi di indagine ad altrettante persone, che consentivano la frequenza fittizia di corsi scolastici e il conseguimento di diplomi ‘facili’ di scuola superiore. Le indagini sono state condotte dal pm Raffaele Casto, e hanno riguardato un giro illecito gestito da responsabili di scuole paritarie e private delle province di Brindisi e Lecce. Oltre all’associazione per delinquere, agli indagati è stato contestato anche il reato di abuso d’ufficio, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, falsa dichiarazione sostitutiva di certificazione.
Il capo dell’organizzazione, stante l’accusa, sarebbe un uomo di 58 anni di Brindisi, Marco Macchitella, titolare della scuola paritaria ‘Icos’ di Lecce: coloro che volevano ottenere i diplomi, iscritti nel registro degli indagati, provenivano da Francavilla Fontana, Ostuni e San Donaci, in scuole paritarie in cui si sarebbero tenute le lezioni e nelle quali sono state piazzate delle microspie, per scoprire irregolarità. Il sistema era abbastanza semplice: si pagava per ottenere la garanzia del superamento degli esami, senza problemi, a prescindere dal merito o senza che ci fosse l’effettiva frequenza del corso. Il corrispettivo veniva chiamato ‘tassa esame’ o ‘tassa di frequenza’: si trattava, secondo l’accusa, di somme versate “con la consapevolezza dell’inutilità dei corsi, come compenso illecito per il rilascio degli attestati”.