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Dirupo e Centro Agricolo. Scommesse da vincere

Contrada Dirupo di Pisticci come i Sassi di Matera, patrimonio dell’Unesco? E’ l’obiettivo cui aspira tutta la comunità per rivalutare un sito e riproporlo a turisti e visitatori in tutto il suo fascino e la sua straordinaria bellezza. Dirupo e Sassi, dunque, che in via parallela possono percorrere stimolanti strade di sviluppo e concorrere al benessere sociale, culturale ed economico delle due città, individuando magari progetti e programmi comuni, per esaltarne ruolo e dimensioni, sfruttando anche i benefici di “Matera Capitale della Cultura”. D’altra parte i due rioni hanno ancora tanto da proporre e raccontare e godono del privilegio di essere tra i più conosciuti e fotografati. La revoca della delibera di trasferimento parziale, annosa questione, passata al vaglio di varie amministrazioni comunali, rilancia oggi le quotazioni del Dirupo e la comunità, dopo le parole, si attende ed auspica fatti concreti. Il quartiere, già inserito nel Catalogo di una tra le “100 Meraviglie della Piccola Grande Italia da salvaguardare” non sembra che sinora abbia tratto particolari benefici da questo riconoscimento. Una volta liberato da vincoli e restituito alla storia della cittadina deve riappropriarsi della sua funzione di centro storico, recuperale le sue funzioni di abitabilità, dotarsi di tutte le infrastrutture necessarie per attirare il maggior numero di visitatori. Indispensabili a tal proposito sono i punti di ristoro, servizi pubblici, rivendite di souvenir. Ma anche la riqualificazione della serie di casette da destinare a Museo della Civiltà Contadina, dove poter custodire, magari, i circa mille manufatti raccolti da Giuseppe Quinto. Amministrazioni, enti, associazioni, privati cittadini, tutti hanno il preciso dovere di concorrere, ognuno con le proprie iniziative, al perseguimento di questi obiettivi, per ridare dignità e decoro ad un rione tra i più suggestivi, e che ha una storia particolare da raccontare, quella di un grande borgo contadino, costruito con semplice materiale di risulta proveniente dalla frana del 1866 che divise in due il paese. Ed in tale ottica va dato merito alla Pro Loco di Pisticci, presieduta da Pasquale Sisto, di aver sempre creduto nel progetto Dirupo, promuovendo il Premio “Dirupo D’Oro”, proprio al fine di valorizzare il rione, rendendolo sede di un importante riconoscimento. Altro obiettivo importante cui puntare per il rilancio del territorio è quello della storia e della cultura. E nel caso specifico il riferimento va al Centro Agricolo, sede della prima colonia confinaria di terraferma in Italia, dopo la chiusura di Ponza e Ventotene. Vi soggiornarono circa 1700 antifascisti fra cui personalità di rilievo della politica e della cultura. Oggi il Centro ha tutte le condizioni per diventare un Luogo della Memoria, sull’esempio del Museo Cervi. Ma i visitatori, studiosi e ricercatori che vi arrivano trovano solo disordine, panni appesi, casette in stato precario abitate da extra comunitari e cani randagi. Pisticci non può né deve lasciarsi sfuggire queste opportunità se vuole riconquistare il primato socioculturale del Metapontino. Le premesse ci sono, come anche le individualità. Occorre solo darsi da fare, per due scommesse da vincere.
Giuseppe Coniglio

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