Discarica Aia dei Monaci di Tito, si parte con la bonifica
Si parte con la bonifica della Discarica Aia dei Monaci di Tito. Con la firma in mattinata del disciplinare delle procedure di finanziamento, alla presenza dell’assessore regionale all’ambiente Francesco Pietrantuono, si avviano le fasi attuative indicate nella procedura di bonifica dell’ex discarica in cui fino al 2004 venivano conferiti i rifiuti solidi urbani dei comuni del comprensorio del potentino e che ha poi funzionato, fino al 2014, come stazione di trasferenza.
“Grazie al lavoro sinergico con l’assessore Pietrantuono e con la struttura dipartimentale – dichiara il sindaco di Tito, Graziano Scavone – abbiamo completato la fase preliminare all’avvio delle attività di bonifica, che proseguiranno con la progettazione esecutiva degli interventi, la caratterizzazione, la bonifica e la gestione post chiusura dell’intero sito”. L’importo degli interventi finanziati è di 2,5 milioni di euro. “L’impegno del Comune di Tito diventa ora quello di gestire le diverse fasi nel rispetto del cronoprogramma indicato al dipartimento Ambiente, sia per non sottrarsi agli impegni assunti con l’Unione Europea in merito alla procedura d’infrazione, sia per restituire al più presto ai cittadini di Tito le garanzie sanitarie e ambientali di un’area che per troppo tempo è rimasta trascurata, al punto di rappresentare, insieme al sito di interesse nazionale nella zona industriale, una delle emergenze ambientali del nostro territorio”. “Al fine di accelerare i procedimenti – sottolinea Scavone – non abbiamo dunque esitato ad avviare le procedure in sostituzione e in danno al soggetto privato che ha gestito il sito sino al 2014: una procedura unica in Basilicata in materia di bonifica di discariche”. “Allo stesso tempo va evidenziato che, nei mesi passati, abbiamo presentato un esposto alla procura della Repubblica affinché si accertino le responsabilità sulle inadempienze registrate in merito agli obblighi di adeguamento e bonifica ambientale di un sito che dal 1994 al 2004 è stato attivo e determinante nel sistema di gestione dei rifiuti del comprensorio”. “Da qualche settimana – continua Scavone – il Comune di Tito si è costituito parte civile nel procedimento penale curato dall’autorità giudiziaria, con l’intento di tutelare la salute di una comunità sin troppo consapevole del contributo fornito al sistema produttivo lucano e del prezzo pagato in termini di impatto ambientale”. “La consapevolezza del valore non negoziabile dell’ecosistema e della salute anima e orienta tutte le nostre decisioni in materia ambientale attraverso un nuovo paradigma nel quale la trasparenza, la conoscenza preventiva e la partecipazione dei cittadini alle politiche pubbliche diventano elementi imprescindibili rispetto agli atti amministrativi di competenza”.