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Distretti produttivi, la Giunta regionale di Puglia approva riforma di Legge

Approvata dalla Giunta regionale la proposta di riforma della Legge regionale n. 23/2007 “Promozione e riconoscimento dei distretti produttivi“. “Dopo un’intensa attività di analisi e di confronto sia con il mondo dell’imprenditoria, sia con gli stessi distretti e anche con altre regioni italiane ed europee – ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci – abbiamo sviluppato un progetto di riforma per avere uno strumento snello, che regolamenti l’operatività delle aggregazioni di imprese e di altre organizzazioni operanti a livello regionale, e che sia sufficientemente in grado di recepire i bisogni che cambiano velocemente e gli sviluppi in tema di innovazione e nuove tecnologie. Ciò anche in considerazione dell’attenzione dell’Europa nei confronti dei distretti che, tramite missioni e partenariati, sono chiamati a sviluppare e introdurre tecnologie e soluzioni innovative in tema di salute, società culturali, creative ed inclusive, sicurezza clima, energie e mobilità ecc.”

 

La nuova normativa propone una procedura semplificata per il riconoscimento dei distretti produttivi: un’unica fase a fronte delle due procedure attuali e l’utilizzo di una piattaforma per la ricezione delle istanze di riconoscimento.

Viene introdotta una durata del riconoscimento pari a 3 anni con possibilità di conferma e una più stringente procedura per il monitoraggio degli obiettivi prefissati. E’ prevista la possibilità di revoca del riconoscimento e una maggiore trasparenza attraverso un registro informatico dei distretti riconosciuti.

Il testo proposto consente, inoltre, il superamento del concetto di sovrapposizione e complementarietà tra i vari distretti, attraverso un meccanismo che permette al proponente di giustificare le peculiarità del proprio programma distrettuale rispetto a quello di altri distretti già riconosciuti e presenti nel registro, garantendo in tal modo una maggiore “concorrenza”.

In analogia ad altre realtà regionali, è stata poi prevista la possibilità di intercettare e, quindi, di censire anche “altre forme di aggregazione” intese come soggetti che non hanno raggiunto ancora la maturità ed i requisiti per diventare distretti ma il cui riconoscimento “pubblico”, in presenza di determinate caratteristiche, rappresenta un valore per il territorio in termini di creazioni di sinergie e collaborazioni.

“I distretti pugliesi – ha concluso Delli Noci – con la forza delle aggregazioni e delle reti, hanno dimostrato di saper dare un importante apporto allo sviluppo dei territori. Questa riforma di legge, che passerà naturalmente dal Consiglio regionale, intende rendere più semplice l’adesione agli stessi, porre maggiore attenzione alle nuove sfide e favorire altre forme di collaborazione che, grazie al confronto e alla collaborazione, sviluppino idee, proposte e progetti per i territori”.

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