Disturbi apprendimento a Melfi, i risultati di un’indagine
A Melfi su 34 bambini dell’ultimo anno di asilo il 42 per cento potrebbe avere problemi legati all’ apprendimento e di tipo cognitivo. Sono questi i risultati dello screening del Progetto “Serena – Mente”, frutto di un protocollo di intesa sottoscritto nello scorso mese di aprile tra il Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Basilicata ed l’Aias di Melfi – Matera. In particolare sul campione esaminato è emerso che il 21 per cento del gruppo di bambini ha mostrato la presenza di segni predittori per i disturbi specifici dell’apprendimento, un altro 21 per cento necessita, invece, di ulteriori approfondimenti diagnostici mentre il 23 per cento non ha ancora terminato la finestra di sviluppo dei prerequisiti. Soltanto il 35 per cento dei bambini è pronto per la scuola primaria.
I dati sono stati illustrati oggi un una conferenza stampa, presso il centro Aias di Melfi, alla presenza del garante per l’infanzia e l’adolescenza, Vincenzo Giuliano, del presidente della quarta Commissione (Politica sociale) del Consiglio regionale, Luigi Bradascio e del presidente dell’Aias di Melfi – Matera, Giulio Francesco Bagnale. Ha coordinato i lavori la giornalista Antonella Inciso.
“L’Aias di Melfi – Matera è la realtà più professionalizzante in questo settore – ha detto Bagnale – e pertanto è doveroso condividere il primo scorcio dei risultati con tutti gli attori coinvolti nella gestione delle problematiche relative all’apprendimento a partire dalle istituzioni per giungere alle scuole sino alle famiglie”.
“La prevenzione e la promozione della salute psichica dell’uomo – ha detto Giuliano – risiedono nelle relazioni che i ragazzi sviluppano a partire dalla scuola. I problemi che i ragazzi portano a scuola altro non sono che le espressioni di difficoltà relazionali nate in altri ambiti quali quelli familiari e amicali. E’ la scuola che deve essere in grado di scoprire il disagio al fine di darne la giusta attenzione per comprendere il problema del singolo collegandolo alla matrice delle relazioni. Per questo la scuola deve porsi come capomaglia costruendo attraverso il disagio quella rete di relazioni utili alla risoluzione. Lo screening messo in atto, con il progetto ‘Serena – Mente’ coordinato dall’Aias di Melfi – Matera, punta proprio a questi obiettivi”.
Per il presidente Bradascio “il progetto è un’eccellenza lucana. Per raggiungere l’obiettivo della riduzione della spesa sanitaria, però, bisogna incidere dall’inizio del percorso formativo della persona cioè dai bambini in età scolare. Il protocollo di intesa ‘Serena – Mente’ non è rimasto sulla carta. I dati che gli operatori ci hanno illustrato sono confortanti perché offrono la possibilità agli esperti di intervenire con immediatezza. La Regione Basilicata ha posto l’attenzione sul Piano triennale straordinario della disabilità investendo 9 milioni di euro per garantire più servizi spendendo con razionalità i fondi a disposizione. Con la riforma sanitaria daremo risposte che non sono state date negli ultimi 20 anni”.
“Lo screening è stato effettuato in favore di 34 bambini di Melfi di età compresa tra i 5 anni e 6 mesi e i 6 anni prossimi alla classe prima della scuola primaria – ha spiegato la psicologa dell’Aias, Luciana Galella – ed ha fornito risultati interessanti ai fini clinici. Il Gli esiti sono stati restituiti alle famiglie ed hanno offerto opportune riflessioni in merito. In conclusione lo screening si è rivelato un ottimo strumento di individuazione e di prevenzione di difficoltà di vario genere mentre il training ha consentito di consolidare le funzioni indispensabili per lo sviluppo degli apprendimenti scolastici”.
“Fare una buona diagnosi significa fare buone proposte con piani di trattamento precoci e precisi – ha detto il neuropsichiatra infantile Marco Urago – poiché è importante puntare sulla qualità del servizio per incidere sui bambini in modo precoce. E’ un’esperienza che ci mette primi nel mondo”. Il progetto sarà esteso agli altri Comuni del Vulture – Melfese e del Materano che ospitano gli ambulatori dell’Aias.