Don Uva, i sindacati diffidano due cooperative per l’utilizzo di personale interinale
Hanno ripreso a lavorare da ieri i 26 addetti al servizio di pulizia e sanificazione del Don Uva di Potenza, ma con un taglio dell’orario di lavoro del 50 per cento. Lo denunciano i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil, Ugl Igiene Ambientale e Usb che in una nota diffidano le due società cooperative L’Obiettivo e Tre Fiammelle – consorziate del Cns – dall’utilizzare ancora personale interinale e chiedono che le ore di lavoro siano distribuite tra i lavoratori già impiegati nel servizio. I sindacati accusano le cooperative di “impiegare personale interinale in dispregio della normativa e del contratto di settore vigente”.
Prosegue dunque il duro braccio di ferro tra cooperative e sindacati, con questi ultimi che contestano anche le modalità di riassunzione dei 26 ex dipendenti di Ambrosia (il vecchio gestore del servizio). Si tratta, infatti, di contratti di lavoro ex novo secondo le nuove regole del jobs act e non della prosecuzione dei vecchi contratti, con il mantenimento dei soli scatti di anzianità e un taglio del monte ore del 50 per cento, con evidenti riflessi anche sul salario. Per questo Filcams, Fisascat, Uiltucs, Ugl e Usb si rivolgeranno al giudice del lavoro per vedere rispettati i diritti dei lavoratori. Le cinque sigle sindacali sottolineano infine che la Casa Divina Provvidenza ha di fatto risparmiato nelle tre strutture di Potenza, Foggia e Bisceglie un milione di euro sui servizi di pulizia, sanificazione e mensa, ma a tutto danno dei lavoratori.