Don Uva, la Regione chiede un confronto immediato con l’azienda
La disponibilità non è più sufficiente: è necessario un incontro immediato con l’azienda, per aprire un confronto di merito sulla proposta del fitto di ramo d’azienda. E’ questa la premessa della lettera che l’assessore regionale alla Salute, Attilio Martorano, ha inviato oggi alla Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza, l’ente gestore del centro di riabilitazione Don Uva di Potenza. L’esponente della giunta, ribadendo le posizioni già espresse dal presidente De Filippo, ha invitato l’ente ad “aprirsi ad una discussione chiara e sostanziale sull’ipotesi del fitto di ramo d’azienda, per consentire alle parti di verificare l’attuabilità della proposta formulata dal governo regionale della Basilicata”.
Nella lettera l’assessore ha sottolineato l’urgenza dei tempi: “E’ necessario – ha puntualizzato Martorano – che l’incontro si concretizzi al più presto e comunque prima che la Congregazione presenti il Piano di risanamento aziendale al Tribunale di Trani”. L’assessore ha scritto alla Congregazione subito dopo l’incontro che si è svolto questa mattina in Prefettura alla presenza dei sindacati che hanno giudicato “inaccettabili le nuove ipotesi prospettate dall’azienda”.
“Condivido le loro preoccupazioni – ha evidenziato Martorano – sulla necessità di assicurare un futuro ai lavoratori del Don Uva e garantire il mantenimento di un adeguato livello di assistenza per i pazienti della struttura sanitaria lucana”. Martorano ha quindi evidenziato il “grande senso di responsabilità manifestato dalle organizzazioni sindacali” mentre all’ente di Bisceglie ha rivolto un “appello affinché possa fare ogni utile sforzo teso ad accogliere le ragionevoli istanze avanzate dai sindacati che, sostanzialmente, chiedono il rispetto degli accordi assunti in precedenza in tema di esuberi e attivazione dei relativi ammortizzatori sociali”.
L’assessore ha ribadito, ancora una volta, “la piena e totale volontà della Regione Basilicata di avviare un confronto serio e costruttivo per il superamento della vertenza” annunciando però che “il confronto è quanto mai impellente” e che in assenza di una volontà concreta da parte dell’azienda, “potrebbe venir meno la disponibilità di interlocuzione delle istituzioni e dei sindacati dimostrata fino ad oggi”.