Don Uva, Martorano: “La Basilicata non può farne a meno”
“La Basilicata non può e non vuole fare a meno di questa struttura. Il Sistema sanitario regionale ha bisogno del vostro lavoro e della vostra professionalità. I servizi che offrite al territorio non sono sostituibili ed è per questo che il governo regionale continuerà ad impegnarsi per preservare questa realtà sul nostro territorio”. Così l’assessore regionale alla Sanità, Attilio Martorano, si è rivolto ai lavoratori del Don Uva di Potenza riuniti in assemblea. L’esponente della giunta, partecipando alla riunione a cui erano presenti anche i rappresentanti sindacali, ha discusso con i lavoratori delle difficoltà che l’Ente sta attraversando, prestando innanzitutto particolare attenzione alla erogazione delle mensilità arretrate.
Martorano ha informato l’assemblea che dopo un continuo e serrato dialogo con il dott. Augusto Toscani (rappresentante legale Casa della Divina Provvidenza), “nel corso della prossima settimana potrebbero essere emessi i pagamenti relativi al saldo del mese di maggio e a tutto il mese di giugno”, grazie anche alla disponibilità dell’Asp di mettere a disposizione fondi relativi al credito maturato da parte del don Uva. Il massimo esponente della Sanità in Basilicata ha poi sottolineato che il lavoro per la salvaguardia della struttura “sarà lungo” e che “ci saranno ancora momenti difficili da superare tuttavia –ha concluso – il nostro impegno continuerà senza soste”.
“Noi non sappiamo – ha detto Martorano – se l’Ente sarà interessato da una procedura fallimentare, ma ciò che è certo è che in ogni caso questa realtà dovrà imboccare un percorso che possa consentirci di ritornare ad una normale gestione delle attività. In ogni caso, ciò che sicuramente non cambierà è la posizione del Governo regionale, che ha già chiesto a gran voce la piena autonomia della struttura di Potenza. Un’autonomia gestionale, economica e decisionale. Questa è e resta il primo presupposto per una uscita dalla crisi strutturale che conosciamo”. “C’è una forte volontà politica di preservare l’assistenza ai pazienti e i lavoratori – ha aggiunto – e c’è l’urgenza di trovare una soluzione definitiva”.