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Don Uva, Martorano: “Prima di tutto assicurare gli stipendi ai lavoratori lucani”

“Ci attendiamo che il Don Uva operi con coerenza e senso di responsabilità, senza tradire ancora una volta le attese legittime dei lavoratori. Un dietro front sul pagamento degli stipendi non potrà essere accettato e, in tal caso, la Regione dovrà agire di conseguenza, prendendo atto che la situazione non darebbe più affidabilità nel mantenimento dei livelli essenziali di assistenza per assicurare i quali dovrebbe essere valutata ogni possibile soluzione che consenta il superamento del rapporto con l’Ente al centro della difficile situazione attuale.” È questa la posizione espressa oggi dall’assessore alla Salute della Regione Basilicata, Attilio Martorano, durante una riunione da lui convocata presso la Regione con i lavoratori, i segretari di Cgil, Cisl, Uil, Fials, Ugl e Usb e i rappresentanti del Don Uva, l’avvocato Augusto Toscani e il direttore amministrativo Marcello Paduanelli.

Nel corso dell’incontro, l’amministrazione dell’Istituto ha spiegato che per via dell’istanza di fallimento, il pagamento delle mensilità arretrate deve essere autorizzato dal Tribunale di Trani. La stessa dirigenza dell’Istituto Casa della Divina Provvidenza, tuttavia, si è impegnata ad assicurare il pagamento della mensilità di settembre, quella che solo i lavoratori lucani del Don Uva non hanno ancora percepito, entrò il 7 dicembre. Se il Tribunale di Trani non dovesse autorizzare il pagamento, dovrà essere comunque corrisposto lo stipendio di novembre, almeno per la parte maturata dopo la presentazione del concordato preventivo, che L’Ente ha effettuato in data 7 novembre. Se questo impegno non dovesse essere rispettato, ha quindi chiarito l’assessore, la Regione Basilicata dovrebbe individuare soluzioni alternative alla collaborazione con l’Ente Don Uva per assicurare le prestazioni ora fornite da questo Ente, secondo quanto già discusso ed approvato dal Consiglio Regionale.

 

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