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Don Uva, stop a procedure Cig e gestione economica tutta lucana

Procedure di messa in cassa integrazione al Don Uva di Potenza sospese e, nell’attesa che il processo di definitiva separazione della casa di cura lucana dalle attività pugliese si formalizzi, meccanismi contrattuali tali da ottenere una gestione economica distinta, con i soldi lucani tutti utilizzati in regione, e cioè per pagare dipendenti, imprese e forniture che riguardano la Basilicata.

E’ l’approdo a cui è giunto oggi l’incontro sulla delicata vertenza presieduto dal governatore lucano Vito De Filippo, affiancato dall’assessore alla Salute Attilio Martorano, dal Direttore Generale dello stesso Dipartimento, Domenico Tripaldi e dal Direttore Generale dell’Asp Mario Marra, e a cui hanno preso parte l’azienda (rappresentata dal dotto Augusto Toscano), i sindacati (Angelo Summa della Fp Cgil, Franco Latronico della Fials, Giovanni Sarli della Cisl Fp e Antonio Guglielmi della Uil Fpl) oltre ad una delegazione di lavoratori.

Alla nettissima richiesta della Regione Basilicata, di procedere immediatamente alla separazione delle attività, l’azienda ha contrapposto motivi procedurali (spiegando che una tale azione in questo momento potrebbe compromettere la concessione della Cassa Integrazione da parte del Ministero anche ai lavoratori pugliesi) ma ribadendo la propria disponibilità in tal senso.

Il presidente De Filippo e l’assessore Martorano, tuttavia, hanno ritenuto non soddisfacente un semplice impegno verbale. “Deve essere chiaro che la Basilicata non è disponibile a farsi travolgere da problemi di altri – ha detto con forza De Filippo – sappiamo che la situazione della nostra casa di cura è in sostanziale equilibrio, i sindacati mostrano disponibilità a quei pochi e limitati interventi necessari a rafforzare la gestione lucana, ma senza raggiungere l’autonomia cresce in tutti il sospetto che la gestione virtuosa lucana serva a ripianare i problemi che si registrano nella regione vicina e che annunciano una vertenza lunghissima”. Così, alla fine, se sindacati e azienda hanno già verbalizzato la sospensione delle procedure di messa in cassa integrazione, la Regione è al lavoro sulla definizione di un quadro vincolante per il Don Uva che sganci la realtà di Potenza dai problemi di Bisceglie. “Nell’ambito dei contratti in virtù dei quali il Don Uva fornisce servizi alla Regione – ha spiegato l’assessore Martorano a margine di una sospensione in cui gli esponenti di giunta con gli uffici regionali hanno definito come procedere – individueremo meccanismi vincolanti che garantiscano che le somme che la Regione Basilicata, Asp ed Asm, versano per i servizi effettuati in Basilicata siano da subito utilizzate prioritariamente per il soddisfacimento delle spettanze di lavoratori dipendenti e imprese fornitrici della realtà lucana, nelle more che la definitiva separazione delle due gestioni regionali”. “Speriamo di portare avanti questo processo – ha aggiunto il presidente De Filippo – in uno spirito di collaborazione con l’azienda, in assenza del quale procederemo comunque sulla strada decisa”.

Totale la condivisione della linea regionale da parte dei sindacati (che hanno anche contestato le dimensioni del ricorso alla Cig annunciata, sottolineando come la scelta di privarsi di figure della riabilitazioni si sarebbe ripercossa sulla qualità delle cure fornite nella struttura di Potenza) e apprezzamento anche da parte dei lavoratori presenti, che hanno accompagnato con un applauso le parole del presidente De Filippo. E da subito sindacati e azienda avvieranno il confronto per delineare una road map per superare le difficoltà e giungere all’autonomia, mentre la Regione, lavorando sui contratti, garantirà il buon esito di questo percorso.

 

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